1) Invita a guardare le stelle, mentre l’Italia precipita nel burrone.
Il Governo Renzi ha passato l’estate ad anticipare riforme epocali senza un briciolo di testo scritto: ormai le riforme si fanno su Twitter, in meno di 140 caratteri (l’ideale per garantire ottimi titoli ai giornali di regime).
Renzi ha quindi invitato gli italiani ad andare “in vacanza belli allegri“, facendo finta di ignorare che il 50% dei cittadini italiani quest’estate resterà a casa e – soprattutto – che l’Italia è tornata in recessione, con ben 10 milioni di poveri, di cui 6 milioni in povertà assoluta (cioè senza possibilità di acquistare beni e servizi).
2) Bonus 80 euro: servirà solo a pagare nuove tasse.
Gli 80 euro sono entrati da una tasca e usciranno dall’altra. Secondo l’Associazione Artigiani e Piccole Imprese di Mestre la rivalutazione delle rendite finanziarie, l’aumento dell’Iva, l’introduzione della Tasi e, soprattutto, l’inasprimento fiscale che graverà sulle banche, compensano abbondantemente il taglio dell’Irap e gli 80 euro. Alla luce di tutto ciò lapressione fiscale di quest’anno è destinata a salire dello 0,2%, toccando il livello record del 44%
Più o meno consapevoli di ciò, gli italiani non li hanno spesi: l’Istat ha appena certificato che tra maggio e giugno non ci sono state ricadute positive sui consumi con un calo del 2,6% su base annua.
Persino Delrio, braccio destro di Renzi, sta cominciando a prendere le distanze dalle sue decisioni ammettendo che gli 80 euro non hanno avuto l’effetto sperato. Forse perché è stata solo una trovata elettorale ed è mancata una riforma strutturale che andasse a ridurre le tasse ai cittadini a danno di qualche lobby come quella sul gioco d’azzardo?
3) I ricchi si adeguano, i poveri aumentano.
Come svelato da Brusini, sta per essere attuato un nuovo sistema di contabilità pubblica, l’Esa 2010, che permetterà di gonfiare – senza che nulla cambi in concreto nell’economia reale – il Pil di 1-2 punti percentuali. Aspettatevi titoloni dei giornali di regime: “Grazie Renzi”, “Semplicemente Renzi”, “Renzi, Renzi e ancora Renzi: la risposta ad ogni problema”.
Per sua sfortuna, Renzi non piace a tutti, o meglio, non sta simpatico a chi non si fa abbindolare dai titoli di giornale, ma si informa sui fatti.
Visto l’andazzo dell’economia italiana, le banche intendono vendere titoli di Stato italiani e comprare quelli francesi e tedeschi: ciò causerebbe un aumento dei tassi di interesse sui titoli di Stato e, di conseguenza, del costo che pagheremo per rifinanziare i 2.166 miliardi di debito pubblico (record assoluto di Renzi). Un altro esempio? Nei primi 7 mesi del 2014 gli italiani sono stati primi negli acquisti di case di lusso a Londra. Sintesi: i ricchi si adeguano, e gli altri? Sempre più poveri.
4) La disoccupazione, uno dei problemi più gravi in Italia, continua ad aumentare
Il tasso di disoccupazione, secondo l’Istat è salito a Luglio al 12,6%. Il numero dei senza lavoro è oggi pari a 3 milioni 220 mila, in aumento del 2,2% rispetto al mese precedente (+69 mila) e del 4,6% su base annua (+143 mila). Lo scorso mese si è registrato un calo di occupati pari a 35mila unità. Come se si fossero persi più di mille occupati al giorno.
5) Sta bloccando le riforme strutturali con riforme costituzionali che nessuno ha chiesto.
La svolta autoritaria voluta da Renzi che darebbe al Governo poteri al di fuori di ogni democrazia – e contro cui il Fatto Quotidiano ha raccolto 250 mila firme – terrà occupati i parlamentari con priorità assoluta ancora per almeno 4 mesi.
Cosa vuol dire “priorità assoluta”? Che, ad esempio, al Senato Renzi ha bloccato l’approvazione del disegno di legge anti-corruzione che vedeva l’intesa di parte del Pd e di tutto il M5S. Senza il suo blocco autoritario, quel disegno oggi sarebbe legge. Ci sarà mica anche lo zampino del suo alleato di sempre, Berlusconi?
L’idea che serva una riforma costituzionale per arrivare a delle riforme strutturali è l’ennesima balla. È solo una questione di volontà politica. Ad una maggioranza parlamentare compatta bastano 20 giorni per approvare una legge (vedi “lodo Alfano”).
6) Mario Draghi, governatore della Banca centrale europea, è pronto a commissariare l’Italia.
In Europa le bugie di Renzi non hanno alcuna presa e infatti, ormai consapevole che le riforme strutturali non arriveranno, Mario Draghi ha annunciato: “È ora che i Paesi cedano sovranità all’Europa sulle riforme strutturali“.
7) Ha resuscitato Berlusconi
Anziché mandarlo in pensione come aveva promesso più volte, Renzi ha scelto Berlusconi come eterno alleato: come ha svelato Falci, il patto del Nazareno prevede che Berlusconi faccia votare ai suoi la riforma costituzionale di Renzi in cambio dell’elezione di un Presidente della Repubblica che gli conceda la grazia.
Per mantenere fede al patto del Nazareno con Berlusconi, Renzi ha rifiutato la proposta M5S sulla legge elettorale, cioè: un Senato eletto direttamente dai cittadini, una legge elettorale con preferenze (senza i nominati dai partiti), l’abolizione dell’immunità parlamentare. “Ma cosa volete che m’importi del Senato, io il patto del Nazareno l’ho fatto per la giustizia e la legge elettorale. Se non c’è l’Italicum con i nominati io come vi riporto alla Camera?“. Parole di Berlusconi ai suoi fedelissimi.
8) A tu per tu con Di Maio (M5S), anziché con giornalisti di regime, ha barcollato
Pochi lo sanno, quasi nessuno ha sentito parlare del secondo incontro Pd-M5S sulla legge elettorale. Perché? Semplice. Renzi, oltre ad esser stato deriso dalla Rete per aver messo in mostra la sua panza, è stato incapace di comunicare il perché preferisse Berlusconi ai 5 Stelle. Se lo interrompi e chiedi di approfondire, Renzi perde la forza, perché ha soltanto discorsi e slogan imparati a memoria.
9) Riforme vecchio stile
Aveva promesso una riforma al mese e come sappiamo sono quasi tutte ferme alla “discussione” (legge elettorale, fisco, giustizia, ecc.). Con qualche mese di ritardo è arrivata la riforma della Pubblica Amministrazione. Risultato?
La sua “rivoluzione copernicana della Pubblica Amministrazione” è riuscita ad indebolire il diritto alla salute – prevedendo il pensionamento di circa 7mila primari senza prevedere nuove assunzioni –, nonché ad introdurre una legge ad hoc a favore della lobby degli ordini professionali che consente l’affidamento di incarichi dirigenziali, apicali o di vertice degli ordini professionali a soggetti collocati in pensione (cioè ai soliti noti).
10) Quando parla inglese si mostra per quello che è
Renzi è incapace di rappresentarci all’estero non solo nella sostanza, ma anche nella forma. Dovrebbe rappresentare il cambiamento e invece, ancora una volta, ha dimostrato di avere un’altra qualità comune a Berlusconi: l’inglese maccheronico.
A molti non sembrerà un dettaglio importante, ma guardate il video e vedrete cosa succede quando le parole non sono presentate in modo “armonico”: “la totale vacuità dei contenuti, l’approssimazione terrificante dei concetti”.
Ricapitolando: nessun insulto, è solo finita la pazienza.
Non siete stanchi di slide e promesse senza uno straccio di documento ufficiale?
Secondo voi le riforme strutturali – finanziate ad esempio dalla tassazione del gioco d’azzardo e dalla riduzione di spese militari e costi della politica – potranno mai arrivare da una persona che ci ha portati in recessione insieme ad un condannato in via definitiva che ha fatto i suoi interessi per vent’anni? Berlusconi potrebbe addirittura rubargli lo scettro, e lì sarebbero dolori, per tutti.
Se volete continuare l’elenco dei motivi per mandare a casa Renzi o condividere quelli brevemente accennati, potete usare l’hashtag #tornaacasaRenzi
Il potere dei social media è enorme, sfruttiamolo e facciamoci sentire. È ora di cambiare, ma in meglio.
di Gherardo Liquori
Il Fatto Quotidiano 29.08.2014