“E’ il Gianni Letta di Renzi, il Cardinal Mazzarino di Firenze, il fuoriclasse delle raccolte fondi a sostegno delle campagne elettorali del Presidente del Consiglio. Sa lavorare nell’ombra, ha parenti importanti (in Toscana suo cugino Paolo è stato fondatore e presidente della Compagnia delle Opere, il braccio imprenditoriale di Comunione e Liberazione immischiato nello scandalo EXPO) e ottimi agganci a Tel Aviv. Chissà che proprio lo spessore di questi agganci non abbia spinto Renzi, uno che twitta persino mentre è in bagno, al vergognoso silenzio rispetto al massacro di Gaza. Carrai soprattutto è un amico. Il suo nome infatti è salito agli onori della cronaca per quello che è diventato il classico favore tra imprenditoria e politica: il pagamento dell’affitto di casa.
Stiamo parlando della casa di Firenze dove Renzi ha abitato per 34 mesi, un attico in Via degli Alfani 8, a due passi dalla cupola del Brunelleschi. E’ Carrai che pagava, a lui era intestato il contratto d’affitto.
«L’ho fatto solo per amicizia». Così si è difeso il generoso galantuomo. D’altro canto chi tra di noi non paga l’affitto di casa ad un amico? Cosa sono in fondo 1200 euro al mese di fronte al sentimento nobile e disinteressato dell’amicizia? Renzi sulla questione non ha proferito parola ma si sa, a volte la sua proverbiale timidezza è invincibile. Certo alle interrogazioni parlamentari presentate dal M5S potrebbe anche rispondere, per educazione ovviamente, non certo perché il “popoluccio” ha diritto di sapere perché un imprenditore paghi l’affitto al Sindaco di Firenze.
E già, Carrai è un imprenditore ma non è un imprenditore qualsiasi. “Marchino”, come lo chiamano gli amici, ha preso appalti su appalti dal Comune di Firenze e ha ricoperto incarichi di vertice in società partecipate. Nell’agosto 2004, dopo essere stato eletto consigliere al Comune di Firenze con la margherita diventa capo-segreteria del neo-eletto Presidente della Provincia Renzi.
Nel 2005 è amministratore delegato della Florence Multimedia, la società creata ad hoc da Renzi per gestire la comunicazione della Provincia sulla quale la Corte dei Conti ha aperto un’inchiesta per gravi irregolarità.
Nel 2009 entra (in quota MPS) nel consiglio di amministrazione di Firenze parcheggi S.P.A. E’ stato Presidente della C&T Crossmedia, la società che, senza nessun bando pubblico, nel 2012 si aggiudica l’appalto per la gestione delle guide su tablet per il museo di Palazzo Vecchio. Nel 2013 diventa Presidente di AdF, aeroporti di Firenze.
A novembre dello stesso anno diventa consigliere di amministrazione della Cassa di risparmio Firenze, azionista di Intesa San Paolo, la banca che ha ricevuto dal PD di Renzi 1,5 miliardi di euro grazie al decreto IMU-Bankitalia.
E non è finita qui. La sua fidanzata cura una delle più importanti mostre a Firenze, quella suJackson Pollock e Michelangelo. Un bel posto non c’è dubbio, soprattutto per una neo-laureata in filosofia senza nessuna esperienza particolare.
Ma torniamo all’attico in questione. Sapete come è uscita fuori questa notizia? Grazie adAlessandro Maiorano, un dipendente del Comune diFirenze che da anni sta conducendo una battaglia per far emergere alcune verità su Renzi. Mesi fa Renzi ha denunciato Maiorano per diffamazione ed è proprio su quest’atto che si legge l’indirizzo di residenza del Renzi. Via Alfani, 8! La cosa è subito apparsa strana. Tutti infatti credevano che Renzi risiedesse a Pontassieve.
Tra l’altro la denuncia e il processo per diffamazione a danno di Maiorano hanno dell’incredibile. Maiorano ha osato criticare l’utilizzo di denaro pubblico da parte di Renzi. «Matteo Renzi ha speso 20 milioni di euro da presidente della Provincia pagati dal contribuente ». Questa era la scritta su una maglietta indossata da Maiorano.
Il premier, al posto di chiarire, ha preferito denunciare. Vedremo chi avrà ragione quel che è certo è che, tra le spese di rappresentanza sostenute dalla Presidenza Renzi in Provincia, troviamo vini pregiati, hotel di lusso e aragoste in bellavista. Nel 2007 Renzi, durante un viaggio in USA, spende, con la sua carta di credito, 2823,64 euro per pagare il suo soggiorno all’Hotel Fairmont di San Josè. Una somma importante che si è fatto immediatamente restituire con apposita delibera non appena tornato a Firenze. Nei soli Stati Uniti, sotto la presidenza Renzi, la Provincia ha speso tra biglietti aerei, alberghi e ristoranti 70.000 euro. Il lusso piace, poi se pagano i cittadini ha tutto un altro sapore! Saranno tutte spese di rappresentanza per carità, spese effettuate nell’interesse dei fiorentini. Certo sarebbe stato più elegante rispondere nel merito delle accuse e non barricarsi dietro ad una denuncia.
Come sarebbe elegante spiegare per quale ragione il primo cittadino di Firenze si facesse pagare l’affitto da un imprenditore che con Firenze ha fatto affari e grazie a Firenze si è arricchito.
Sarebbe auspicabile che i cittadini tutti, a cominciare da chi crede in Renzi, si ricordassero di avere, oltre a determinati diritti, anche dei doveri. Tra questi vi è la necessita di pretendere di sapere. Un cittadino che sa è un cittadino sovrano”.
Alessandro Di Battista