Con poche proposte di buon senso, votabili già domani, i costi della Camera potrebbero essere tagliati di quasi 170milioni di euro. Questo senza stravolgere assetti istituzionali, senza epocali riforme che non risolvono i problemi dei cittadini, senza mettere mano alla Costituzione. Ma, semplicemente, mettendo mano al bilancio di Montecitorio, tagliando sprechi e privilegi e implementando trasparenza e sostenibilità. È possibile che ancora si paghino rimborsi per i viaggi degli ex parlamentari (costo 900mila euro)? O che si diano contributi anche alPatriarcato di Antiochia? Il M5S ha una visione chiara del futuro del Paese, visione che prende corpo a partire dal funzionamento delle istituzioni che ci governano. Quindi, allineare il trattamento economico dei deputati a quello dei portavoce a cinque stelle: 5mila euro lordi, rendicontazione e rinuncia a indennità di carica e plafond vari. Tetti a stipendi e pensioni dei dipendenti. Un freno ai vitalizi, vera ingiustizia nei confronti di chi la pensione non la vedrà mai. Riduzione del 20 per cento dei contributi ai gruppi parlamentari, soppressione del presidio sanitario all’interno di Montecitorio (le scuole non ce l’hanno) e recesso dalle polizze vita stipulate per i deputati (sì, paghiamo anche queste). Stretta su consumi energetici, car sharing al posto del parco auto della Camera e riduzione dei corsi di lingua per gli ‘onorevoli’ (sì, paghiamo anche questo). Ma anche dirette streaming di tutte le commissioni, limiti temporali al mandato del segretario generale, raccolta differenziata e revisione dei servizi sanitari interni.
Piccoli e grandi interventi che, messi insieme, danno un risparmio di gran lunga superiore a quello che deriva dalla contro-riforma del Senato in atto che, al di là dei proclami e conti alla mano, produrrà una risparmio di circa 100mila euro. Ora, #provateadireNo
La casta non cambia e si difende. Noi invece lavoriamo per una Camera più vicina ai cittadini. Una Camera a 5 Stelle. Ma abbiamo poco tempo.