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Tra rivoluzione e palle in buca un premier innamorato degli spot

 …tutti quei nuovi modi di fare e d’essere e modi diversi di produrre o aggregare, interamente verbali e vocali e fonici e mortificanti per l’intelligenza e presi fintamente sul serio dai giornali e niente affatto svergognati benché fatti soltanto di “bla”, senza mai un “non diciamo cazzate” da parte di chi riferisce o intervista o commenta. (Alberto Arbasino, In questo stato)

 

renzi_selfie  È la volta buona. L’Italia riparte. Andare a vedere le carte. A patto di non gettare la palla in tribuna. È l’ultima spiaggia. Il meglio deve ancora venire. Ci divertiremo insieme. Dobbiamo smetterla di piangerci addosso. Il risultato lo portiamo a casa. Le riforme non possono aspettare. Un partito che studia. Per i nostri figli e i nostri nipoti. Poche chiacchiere. Facciamo ripartire il treno. Togliamo il sasso dai binari. L’Italia può essere il locomotore d’Europa. Nessun piano B. Le riforme sono come il Pin del telefonino. Sblocchiamo la tastiera. Avanti tutta. Cambiare davvero. Settimana decisiva. Non c’è un minuto da perdere. Siamo i depositari della speranza. Non stiamo facendo le corse. Sarà una rivoluzione copernicana. È la svolta buona. Chiudiamo 30 anni di dibattiti. Non cadiamo nel derby ideologico. Mille giorni per cambiare l’Italia. Settimana chiave per le riforme. 54mila nuovi posti di lavoro. Stiamo facendo la rivoluzione del buon senso. Tornare sull’idealità. Ci vuole senso di responsabilità. Siamo in dirittura. Siamo a un bivio. Lavoriamo sodo. Ci hanno dato un’opportunità. Non andare a testa bassa sulle cose da fare. Se non cambiamo noi tradiamo noi stessi. Mare Nostrum non può essere solo nostrum. Dobbiamo cambiare le cose che abbiamo già detto che dobbiamo cambiare. Siamo la generazione Erasmus. Non chiediamo un giudizio sul passato ma vogliamo cominciare il futuro. Piaccia o meno ai frenatori. È importante regalare un sorriso. La gioia di una bevuta insieme . Ogni volto corrisponde a un voto ogni voto corrisponde a un volto. La Costituzione appartiene al popolo italiano. Portare un po’ di caldo. Non siamo qui per mettere le bandierine.

IL PD NON lascia agli altri la bandiera della libertà. È un derby tra rabbia e speranza. Mi gioco l’osso del collo. In 15 giorni si chiude. Ci metto la faccia. C’è un’identità da respirare insieme. Antonio Meucci è un uomo incredibile. Trasformare l’orgoglio in responsabilità. Non essere solo un puntino su Google maps. No alla palude. L’Italia non ha paura dei giudizi però io ho un po’ paura dei pregiudizi. Non si dorme la notte col 41%. Il futuro ha bisogno di noi. Il futuro è casa nostra. Ritroviamo l’anima dell’Europa. Se l’Europa oggi si facesse un selfie. La politica ha una sua dignità. Fuori c’è foschia. Oggi c’era il sole ma faceva freddo a Prato. Formazione politica ma anche serie tv americane. È un sogno. Vogliamo dare una chance al possibile e all’impossibile. C’è bisogno di ripartire. Io tutta la vita. Tocca a noi guidare la macchina. Riscoprirsi Telemaco. Non cambiare tutto ma cambiare tutti. Dare un’anima al riformismo. Un’Italia che sia leader e non follower. Non lasciare ma raddoppiare. Le cose giuste sono giuste. Abbassare i toni. Alzare le ambizioni. La scuola è la madre di tutte le battaglie. Il lavoro è la madre di tutte le battaglie. Lo stop alla burocrazia è la madre di tutte le battaglie. Noi più forti dei pagliacci. L’Europa deve tornare ad essere una frontiera. Ha vinto la speranza. Manderemo la palla in buca. Nessun rinvio. Non siamo schizofrenici. Il girotondo lascia sempre lì. Non tramo ma non tremo. Non è un punto d’arrivo ma di partenza. Non si vince per prendersi una rivincita. Prima c’erano falchi e colombe ora gufi e sciacalli. Lo dico a chi ci segue da casa. Non ho la bacchetta magica. Comanda chi ha i voti. Lotterò su ogni pallone. O lo metto in forcing o non tocco palla. Non c’è un problema Italia in Europa, c’è un problema Europa nel mondo. Le regole si scrivono insieme. Siete voi che ci fate vincere. Non ci sono più alibi. Non abbiamo più scuse. Ma siamo l’Italia, e ce la faremo.

(Frasi estratte dai discorsi di Matteo Renzi dell’ultimo anno)

di Daniela Ranieri
Il Fatto Quotidiano 22.07.2014

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