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Teora, tre milioni per chiudere la ricostruzione

Stefano FarinaAccelerazione della spesa: si riqualifica un’area distrutta dal sisma dell’80

Uno dei paesi più colpiti dal terremoto ha l’occasione di lasciarsi alle spalle il lunghissimo capitolo del dopo-sisma. Grazie al provvedimento regionale sull’accelerazione della spesa arriveranno nel paesino quasi tre milioni di euro.
I fondi sono destinati ad un’area Pip. Il luogo è Borgo Monaco, all’inizio del centro abitato. E’ uno di quei posti della provincia che ancora oggi rimandano alla stagione dei prefabbricati, parlano di degrado e abbandono.
Ora l’Amministrazione comunale deve intervenire entro il 31 dicembre del 2015. Lo farà con una massiccia riqualificazione che prevede, tra l’altro,  cinque strutture di quattrocento metri quadrati ognuna destinate a ospitare attività imprenditoriali. Da progetto si tratta di capannoni all’avanguardia: vetrine davanti, soffittature in legno e laboratori sul retro. Ci sarà anche la possibilità di dividere una singola struttura, perché all’interno possano operare due attività. Quando si sente nominare l’espressione <<area pip>>, soprattutto in Alta Irpinia, viene spesso da pensare a non –luoghi desolati, dove nessun imprenditore ha mai messo piede. Adesso, si spera , le cose possono cambiare. E parlare di futuro dell’artigianato potrebbe avere un senso con aree moderne e attrezzate. Il sindaco Stefano Farina porta a casa un primo risultato, la firma a Napoli con l’assessore regionale al ramo Fulvio teoraMartusciello.
<<Da oggi dovremo correre come dei pazzi per dare a Teora questa grande opportunità. Ma va bene così>>. Esordisce Farina. Com’é noto l’accelerazione della spesa è piena di vincoli e obblighi di varia natura. Proprio per questo, il primo cittadino definisce il finanziamento una conquista. <<Innanzitutto si tratta del primo provvedimento del genere in provincia di Avellino. Ma arrivarci è stato davvero molto difficile>>. E sintetizza: <<Un’area Pip nel comune di Teora era stata pensata nel 2002 in contrada Fiumicello, zona isolata a metà strada con Morra De Sanctis. Ma aveva un punto di grande debolezza. Gran parte dei terreni erano infatti privati. Procedere agli espropri sarebbe costato al Comune oltre 600mila euro e inoltre avremmo rischiato di perdere le risorse economiche stanziate dalla Regione Campania>>.
<<Quindi – racconta il sindaco – ho pensato in una notte, visti i tempi strettissimi, di de localizzare il tutto alle porte del paese. In una sola operazione – commenta abbiamo ottenuto il finanziamento, avremo l’occasione di rendere il paese più moderno e produttivo, soprattutto per i giovani che hanno deciso di restare. E infine non ci saranno più i fantasmi del terremoto, quelle zone vuote che hanno segnalato per troppi anni la nostra storia e il nostro paesaggio. La zona era veramente degradata, segnata indelebilmente dal sisma. Ora possiamo anche abbellirla. Si sente parlare troppe volte di artigianato e borghi, ma in provincia abbiamo un territorio a macchia di leopardo dal punto di vista dell’estetica o dell’attività>>, chiude Farina. Un incentivo importante per l’imprenditoria, magari giovanile. Stefano Farina ha ottenuto quasi un record. In dieci giorni gli sono stati approvati due finanziamenti per 5 milioni di euro. Altri 2,5 sono ora destinati a fogne e depurazione all’interno del territorio comunale.

Giulio D’Andrea
Il Mattino di Avellino 12.07.2014

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