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“Il sistema delle Cooperative è da lungo tempo al centro di critiche e di polemiche per il fatto che esse godono di agevolazioni fiscali notevoli rispetto alle normali imprese.
Queste agevolazioni vengono riconosciute perché le Cooperative devono essere senza scopo di lucro e avere scopo mutualistico. In molti casi il sistema delle Cooperative ha consentito a molti operai di rilevare le loro imprese ma noi del M5S – dopo le troppe segnalazioni- ci siamo posti alcuni interrogativi: siamo sicuri che chi comanda la Cooperativa sia l’assemblea dei soci lavoratori e che le decisioni non vengano prese dai soli pochi dirigenti? Siamo sicuri che queste aziende siano senza scopo di lucro, ossia non vanno ad arricchire nessuno? Siamo convinti, infatti, che non ci debba essere troppo divario tra lo stipendio di un socio lavoratore e quello di un dirigente.
Il concetto di mutualità è la caratteristica principale e per questo le Cooperative godono di ingenti agevolazioni fiscali. Ma chi controlla questo? Lo stesso sistema cooperativo che funge così da controllore e controllato, beneficiando di privilegi senza essere soggetto ad alcuna verifica sull’effettiva finalità dell’impresa.
Il M5S sta prendendo in carico una mozione – che mi vede come prima firmataria – per proporrecontrolli contabili in sede di dichiarazione dei redditi allo scopo di verificare che le retribuzioni siano corrette, l’utile non venga distribuito a nessuno e le decisioni siano assunte dai soci lavoratori. Le cooperative hanno dei controlli di carattere societario ma le questioni fiscali e quelle lavoristiche ne sono esclusi: è proprio da queste “porte” che risulterebbe possibile poi distribuire utili di vario genere in denaro o natura. Nel concreto, quindi, la mozione vuole estendere alle cooperative una tipologia di parametri contabili e fiscali antielusivi oggi già in uso presso altre realtà senza scopo di lucro come per esempio le ONLUS o le associazioni. Questa mozione è complementare a quella della mia collega Rostellato, che mira a difendere i diritti di tutti i soci lavoratori.” Maria Edera Spadoni