Il Movimento 5 Stelle è pronto a portare a casa un altro grande punto del programma: abolizione delle provincie.
Abbiamo richiesto, ed il Senato ha approvato, la procedura d’urgenza sul nostro disegno di legge 1373/2014 che prevede la vera abolizione delle Province e le modalità di ripartizione delle competenze tra i vari enti locali coinvolti (Regioni e comuni).
Dopo circa un anno di attesa dalla presentazione della prima proposta di legge, oggi, la nostra linea sulla cancellazione delle Province è stata approvata in commissione Affari Costituzionali ed arriverà presto in Aula.
Finisce qui, dunque l’inganno elettorale montato da Renzi e Del Rio per il quale 108 province non vengono cancellate, come da nostra proposta, ma dieci di loro semplicemente rinominate in “città metropolitane” e le restanti 98 (novantotto) lasciate invariate.
E il risparmio dei consiglieri millantato negli ultimi tre mesi?
Macché, i consiglieri provinciali avrebbero continuato tranquillamente ad esistere ma anziché essere eletti dal popolo a suffragio universale, sarebbero stati eletti dai consiglieri dei comuni delle province interessate, in pratica volevano votarsi fra loro.
La nostra battaglia e le nostre proposte non finiscono qui.
Lo stesso meccanismo si ripropone al Senato, che secondo la linea del governo Renzi dovrebbe essere composto da consiglieri regionali, sindaci, e 21 nominati dal Presidente della Repubblica.
La democrazia diretta, quindi, ancora una volta viene sostituita da un metodo autoreferenziale di nomine che contrasta fortemente con il nostro pensiero e con le proposte che stiamo presentando in commissione.
Il quadro è chiaro: un Governo dichiarato incostituzionale vuole fare riforme costituzionali con contenuti incostituzionali.
Davanti a questo scenario non dobbiamo rimanere fermi, ma trasformare in proposte la nostra visione di Governo e di Paese, l’abbiamo fatto, lo stiamo facendo e continueremo a farlo.
Loro non molleranno, noi neppure.
Scritto da Affari Costituzionali
