Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anti-corruzione, in un’intervista a “Agorà” (Rai3), ha affermato: “Forse Beppe Grillo non sa cos’è l’Autorità anti-corruzione. Perché il compito dell’Autorità non è scoprire la corruzione. Quindi – continua – evidentemente non conosce la legge. Non rispondo a uno che non sa neanche di cosa si sta parlando. La scoperta della corruzione la fanno la polizia e i magistrati. L’autorità anticorruzione serve solo per verificare se gli obblighi per la prevenzione della corruzione siano stati rispettati o meno”
Cantone non è ancora andato a leggere i nuovi compiti dell’Autorità che presiede. Forse si è basato sul documento del 2009 quando esercitava solamente “funzioni consultive, di regolazione, vigilanza” mentre ora, leggiamo dalla Relazione annuale sull’attività svolta dall’Autorita’ Nazionale Anticorruzione per il periodo 1 gennaio – 22 aprile 2014:
“Per mandato istituzionale l’Autorità svolge attività di controllo, di prevenzione e di contrasto della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione; promuove l’integrità, la trasparenza, l’efficienza e l’efficacia delle pubbliche amministrazioni; indirizza, coordina e sovrintende all’esercizio indipendente delle funzioni di valutazione […] La legge n. 190/2012 e i successivi decreti attuativi n. 33/2013 e n. 39/2013, hanno attribuito nuovi compiti all’Autorità e definito nuovi strumenti di intervento con lo scopo di prevenire o sanzionare fatti, situazioni e comportamenti espressione di fenomeni corruttivi e di promuovere la trasparenza proprio in funzione di prevenzione della corruzione. Oltre alla funzione consultiva e di accompagnamento – ridimensionata in materia di anticorruzione dal d.l. n. 69/2013, convertito con modifiche dalla legge n. 98/2013 – l’Autorità ha mantenuto le funzioni di indirizzo in materia di trasparenza già previste nel d.lgs. n. 150/2009 e ha visto rafforzate quelle di vigilanza e di controllo sul rispetto del sistema della trasparenza, proprio in funzione di prevenzione della corruzione, anche nei confronti di enti pubblici e privati in controllo pubblico in precedenza esclusi dal novero dei soggetti destinatari degli obblighi. Inoltre, per l’esercizio delle funzioni di prevenzione e contrasto della corruzione, l’Autorità si può avvalere di poteri ispettivi – che si sostanziano nella richiesta di notizie, informazioni, atti e documenti – e può giungere a ordinare alle amministrazioni l’adozione di atti e provvedimenti richiesti dai Piani triennali di prevenzione della corruzione, nonché la rimozione di atti e comportamenti con questi ultimi contrastanti.”