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Le sedie musicali

La musica è finita, gli elettori se ne vanno…“. La danza degli eterni debuttanti sta per avere inizio intorno alle sedie musicali. I posti sono sempre di meno e gli aspiranti sempre di più. Al cessare della musica, a fine febbraio, chi può si getterà sulla sedia più vicina. Le danze sono state avviate da Napolitano con lo scioglimento anticipato delle Camere. Il Presidente è dispiaciuto di dover essere ancora lui a nominare il prossimo presidente del Consiglio. Il suo dispiacere è ampiamente condiviso dagli italiani. Senza le elezioni anticipate, in primavera il M5S avrebbe partecipato all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Sarebbe stato il successore di Napolitano a scegliere il nuovo presidente del Consiglio e la musica sarebbe subito cambiata. Sperimentati pallonari girano come forsennati intorno alle sedie disposte in circolo. Ognuno si sacrifica per salvare gli italiani. Qualcuno canta insieme all’ex assistente di Pomicino, in arte Rigor Mortis, “Insieme abbiamo salvato l’Italia dal disastro. Ora va rinnovata la politica“. Nessuno ride di queste bestialità tra i rinnovatori. Si prendono sul serio persino Casini e Fini che, come è noto, sono in politica dalla nascita. Gli scambisti pullulano, saltano da una parte all’altra per avvicinarsi alle sedie. Ichino, il giuslavorista protettore dei precari, si butta al centro. E’ fuggito con il programma confindustriale di Bersani che ormai sembra Gargamella con i puffi ex democristiani in fuga verso Monti. Importa la sedia. Il partito non ha importanza. C’è chi va in gruppo sotto una enorme Foglia di di Fico per non farsi riconoscere e strappare il biglietto del 5%. Chi, invece, si vende senza pregiudizi e cambia casacca all’improvviso, illuminato dal senso di responsabilità. La politica, del resto, è l’arte del possibile .ll girotondo attrae nuove, ma sperimentate, comparse, come la luce le falene, i tremontini, i giannini, i montezemolini si affollano alle sedie. Un 20% delle sedie era prenotato, una su cinque, dal M5S. Era necessario anticipare il ballo per conservare lo stesso numero di sedie, e così è stato. Il Gran Cerimoniere, che non voleva (ad ogni costo!) che la danza si svolgesse con lo spartito del Porcellum, e lo ripeteva da mesi, ha deciso che si ballerà in inverno per la prima volta nella storia della Repubblica, con il Porcellum e senza che il capo sedia Rigor Montis chiedesse la fiducia alle Camere. La danza delle sedie musicali potrebbe però trasformarsi per la Casta in qualcosa di inaspettato. In un ballo degli scheletri, in una danza macabra con la sepoltura definitiva di coloro che hanno portato il Paese allo sfascio e ora dicono di volerlo salvare senza il minimo pudore. “Alla sedia, alla sedia!!!” Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

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