Lo scorso gennaio (sembra un’epoca fa) i partiti e l’informazione di regime spiegavano agli italiani che senza una nuova legge elettorale il Paese sarebbe andato allo sfascio. Andava fatta subito, anzi prima, non importa con chi, anche con un pregiudicato espulso dal Parlamento come Berlusconi. Il M5S per le solite anime belle (ma dove vivono? ci sono o ci fanno?) doveva andare a vedere le carte. Sono passati quasi quattro mesi e la legge elettorale è morta e sepolta. Il Prregiudicatellum di Renzusconi non ha visto la luce e forse non la vedrà mai. Era stato pensato per escludere il M5S dalla possibilità di andare al Governo. Una legge disegnata per far vincere Forza Italia o il Pdexmenoelle, che alla fine sono la stessa identica faccia dell’ipocrisia del Potere. Una legge peggiore del Porcellum, più incostituzionale del Porcellum, il tutto nel silenzio di Napolitano che dovrebbe, il condizionale è più che d’obbligo nel suo caso, tutelare la Costituzione. Qualcosa è però andato storto. Renzie e il pregiudicato si sono accorti che, anche con questa legge elettorale, avrebbe potuto vincere il M5S perchè ormai supera Forza Italia di parecchie lunghezze e che i due compari avrebbero potuto fare la fine dei pifferai che partirono per suonare e furono suonati. La voce dal sen fuggita è dell’ex ministro della Difesa “Non è vero che è una legge contro i piccoli partiti, questa è una legge impostata contro un grande partito. E’ una legge nata per far fuori Grillo” che ha aggiunto “Se il secondo partito sarà quello di Grillo, l’Italicum salta. Lo dico da tempi non sospetti: quando hai una realtà tripolare e fai una legge dove alla fine si rimane in due, significa che uno lo si vuol far fuori. Ma mentre tutti pensavano che quella legge potesse servire per far fuori Grillo, adesso farebbe fuori Berlusconi e i conti non tornano“. Nel frattempo il M5S ha discusso on line con più di 100.000 iscritti e l’aiuto del professor Giannulli la sua legge elettorale che presenterà nel mese di maggio in Parlamento. Tutto il resto è noia.
“La legge elettorale “Renzusconi” e’ la porcata bis. Probabilmente incostituzionale, sicuramente contraria allo spirito della democrazia. E’ un fatto grave, che riguarda tutti, non solo gli elettori di questo o quel partito. Ecco perche’ ho realizzato per il Blog questa intervista con uno che ne capisce: l’avvocato Besostri. E propongo di diffonderla il piu’ possibile.” Piero Ricca
Avv. Besostri- Sono Felice Besostri, un avvocato milanese, uno dei tre che ha ottenuto di ammazzare il Porcellum, Però. come si dice, del maiale non si butta mai via niente e grossi pezzi sono rimasti nella nuova legge, l’Italicum. È una legge che presenta gli stessi difetti e in alcuni punti è addirittura peggiorativa, rispetto al Porcellum, specialmente quando le liste coalizzate, che non raggiungono il 4.5%, non eleggono nessuno, ma i loro voti vanno a favore della lista che supera il 4,5%, con l’assurdo che questa lista può prendere il premio da maggioranza da sola, senza averne i voti. Se mettiamo insieme questa legge elettorale e l’abolizione delle elezioni per il Senato abbiamo una democrazia plebiscitaria che non ha niente a che fare con la Costituzione Republicana.
Blog- Avvocato stiamo cercando di fare capire a più persone possibile il perché lìItalicum non vada bene, è contro la Costituzione o comunque politicamente inopportuno, ci aiuti a capire.
Avv. Besostri- Innanzitutto c’è una distorsione nell’uguaglianza dei voti, perché c’è un premio di maggioranza, l’unica differenza è che questa volta è prevista una soglia, ma è una soglia bassa, del 37% e soprattutto non è vincolata a nessun tasso di partecipazione elettorale. Tutti possono capire che il 37% se va a votare l’80% è un cosa, se va a votare il 50% è un’altra! Questo è uno dei primi punti. Secondo c’è la questione delle soglie di sbarramento alte, che addirittura per le coalizioni sono il 12%. Il 12% che supera il 10%, che la Corte europea dei diritti europei dell’uomo di Strasburgo ha posto come limite massimo per fare delle soglie di accesso. Si riferiva alle singole liste, ma in questo caso si può anche applicare a questo. Ma la cosa soprattutto grave è quella che le liste che raggiungono il 37% e prendono, perciò, un premio di maggioranza che può arrivare fino da un minimo di 321 a un massimo di 340 seggi lo possono conquistare non vampirizzando i loro alleati, perché dal 2%, che era il limite che ci voleva prima per una lista alleata per eleggere si passa al 4,5%. Perciò, guardando le forze attualmente in campo, sono molto poche quelle che hanno la sicurezza, allora vai da solo e devi raggiungere l’8%. Se ti metti in coalizione devi raggiungere il 4,5%, ma se i voti che dai venissero annullati nessun problema, uno non elegge nessuno, i suoi voti non contano né per raggiungere il 37% né per individuare le due liste più votate che vanno al ballottaggio. Invece qui è il trucco, quei voti dati non servono a eleggere candidati della lista, ma servono a dare il premio di maggioranza a un’altra lista della coalizione.
Blog- Ma le liste bloccate rimangono?
Avv. Besostri- Rimangono, e questo è l’altro elemento dove non hanno cambiato nulla ed è sicuramente incostituzionale! Perché non c’entra che adesso le liste sono più corte. Le liste lunghe si diceva che incidevano sul voto perché non potendo conoscere i candidati non era un voto cosciente, perciò non era un voto libero, ma se mi fanno le liste più corte che le posso conoscere, se valuto che il primo in lista vale di meno di quello che è al terzo o sesto posto, devo poter scegliere, questa è la democrazia, a meno che si facciano dei collegi uninominali facciano il maggioritario. Quello che è inconcepibile è che la Corte costituzionale gli ha detto se fate un sistema proporzionale questi sono i paletti. Loro vogliono fare un sistema proporzionale, ma non osservare i paletti e la Corte dice “Se non vuoi osservare questi paletti ti fai un bel sistema maggioritario o all’inglese o alla francese, e così hai risolto questi problemi“. Le liste bloccate poi sono la via per poter fare accordi con altri partiti che vengono messi nella lista del partito maggiore, perché sono garantiti, perché se ti pongono al primo posto, secondo o terzo hai qualche probabilità di essere eletto. La legge è fatta per non consentire di allearsi liberamente a un altro partito, perché a chi è al limite del 4,5% conviene mandare dei suoi esponenti ospiti della lista del partito maggiore.
Blog- Ma l’elettore almeno ha la certezza di votare il primo della lista che vede sulla scheda?
Avv. Besostri- No, assolutamente no, non ha questa certezza! Perché i seggi possono trasmigrare, se in un collegio plurinominale, specialmente se è piccolo, cioè quello con tre candidati, non quello con sei, gli elettori di quel collegio votano in modo massiccio per partiti che restano sotto soglia, sia dell’otto o per coalizioni che restano sotto il 12, o per una lista alleata che resta sotto il 4,5, quel collegio può non eleggere nessuno, perché i migliori coefficienti elettorali vanno in quei collegi dove sono votati i partiti che superano le soglie. È vero che vanno distribuiti all’interno della stessa circoscrizione, cioè la stessa regione, ma fa una bella differenza se io sono in Valtellina di dovere eleggere uno del Mantovano, che mi interessa?
Blog- Ma resta pure la possibilità di candidature plurime? È così?
Avv. Besostri- Sì, certamente! Inizialmente si doveva proibire le candidature plurime, come è nella maggioranza dei sistemi elettorali europei, dove è vietato candidarsi in più posti, alla fine hanno trovato un compromesso rispetto a candidarsi in tutte, che era quello che voleva Berlusconi, di candidarsi in otto circoscrizioni, ma anche così vuole dire che il candidato dovendo scegliere per un collegio, in realtà sette deputati sono eletti da lui e ancora una volta non dagli elettori.
Blog- E neppure è previsto un quorum per la lista principale della coalizione…
Avv. Besostri- Certamente, qui c’è un problema che fa sì che una soglia esiste per le coalizioni, il 37%, ma non c’è una soglia effettiva per il partito più grosso all’interno di una coalizione, paradossalmente uno può prendere l’intero premio di maggioranza, con una percentuale inferiore a quella che era necessaria per il premio di maggioranza con il Porcellum.
Blog- Cioè quindi chi aggrega più liste ha più possibilità di vincere.
Avv. Besostri- Ha più possibilità di vincere e di arrivare al 37%, ma se aggrega delle liste piccole questi non eleggono nessuno e lui vampirizza i voti dei suoi alleati…
Blog- Dando qualche posto nella lista principale magari agli alleati..
Avv. Besostri- Sì, qualche capo, che come al solito non viene eletto dai suoi, ma dal Partito principale, che tra l’altro decide chi, quanti e dove candidarli, e sempre lontano da dove questi vivono, in modo che non si facciano un radicamento.
Blog- Quindi è probabile che con l’Italicum si vada al ballottaggio, e poi che cosa accade al secondo turno?
Avv. Besostri- Che si vada al ballottaggio è altamente probabile, stando alla situazione attuale delle proiezioni, nessuna delle due coalizioni, centrosinistra o centrodestra, ha più del 37%. Non è previsto nessun quorum di partecipazione di elettori al ballottaggio, se paradossalmente vanno a votare addirittura meno persone di quelle che hanno votato per le due liste portato al ballottaggio, per esempio chi non ha eletto nessuno non è certo invogliato a andarsene, queste due liste una delle due si prende l’intero premio di maggioranza, ma se la partecipazione è stata bassa possiamo tranquillamente pensare che il 53% dei seggi possa andare a chi non ha neanche il venti per cento dei voti degli elettori iscritti.
Blog- Quindi anche l’Italicum andrà dritto alla Consulta?
Avv. Besostri- Cercheremo di mandarcelo il più rapidamente possibile, ma il vero pericolo è un altro, con questa Corte costituzionale il destino dell’Italicum è segnato, deve essere annullato come il Porcellum, ma si stanno già dando da fare, perché quest’anno scadono ben quattro giudici della Corte costituzionale, due eletti dal Parlamento in seduta comune e due nominati dal Presidente della Repubblica. Non sapremo chi sarà il Presidente al momento della nomina, però è chiaro che i favorevoli dell’Italicum gli faranno l’esame del sangue. Chi non è preventivamente particolare all’italicum non ha speranza di diventare giudice della corte costituzionale.
Blog- Ma in sostanza con questa legge elettorale nel contesto di una riforma istituzionale più ampia, quale Italia politica viene disegnata?
Avv. Besostri- Una che non ha niente a che fare con quella disegnata dalla Costituzione repubblicana. Un’Italia di una democrazia plebiscitaria, specialmente con questa legge elettorale per la Camera dei Deputati e l’abolizione del Senato o la sua non più elezione da parte degli elettori. Abbiamo di fatto un Parlamento che potrebbe escludere, con queste soglie alte di accesso, da un 20 a un 25 per cento del corpo elettorale, una cosa che è una ferita alla democrazia rappresentativa.