Renzi è in tv quasi venti minuti al giorno, sulla Rai appare ovunque. È una televendita continua, per le Europee”. Luigi Di Maio, deputato di Cinque Stelle e vicepresidente della Camera, spiega così l’esposto presentato ieri dai parlamentari dell’M5S all’Autorità garante per le comunicazioni, in cui lamentano “una vergognosa violazione del pluralismo del servizio pubblico in favore del premier e dei suoi ministri”, e accusano la Rai di “servilismo”.
Di Maio, siete davvero preoccupati o è solo una mossa da campagna elettorale?
Il nostro è un atto dovuto. Secondo l’Osservatorio di Pavia, solo tra il 22 e il 28 marzo al governo è stato dato il 45,1 per cento dello spazio nei tg Rai, a fronte del 7,2 a M5S. È una sproporzione inaccettabile, un chiaro abuso.
Dare più spazio al governo in fondo è comprensibile.
La forbice con le presenze dell’opposizione è enorme. Renzi sta in tv dalla mattina alla sera a fare annunci. Non c’è un solo atto normativo di cui possa parlare, a parte il ddl con il falso taglio delle province. È solo una televendita senza soste.
L’Agcom metterà tutto a posto?
Speriamo in un riequilibrio. Purtroppo la Rai è del partito di governo. Serve una legge sul conflitto d’interessi, ora più che mai.
Dal Pd attaccano Roberto Fico, presidente della commissione di Vigilanza sulla Rai, perché ha scritto alla presidente Tarantola contro le presenze in tv di Renzi. “È uno strappo istituzionale” sostengono.
Fico ha il diritto di esercitare le sue prerogative di deputato. E comunque non ha sottoscritto il nostro esposto, proprio per delicatezza istituzionale.
Renzi accusa: Grillo ogni mattina pensa solo a come attaccarci. Non avete il dubbio di criticare troppo il premier, rischiando l’effetto overdose?
Dopo 20 anni in questo Paese c’è una vera forza di opposizione. Il nostro dovere è mettere in guardia la gente dalle bugie di Renzi, sempre, senza fare calcoli strategici.
A proposito di strategia, che campagna farete?
Innanzitutto vogliamo raccontare ai cittadini quello abbiamo fatto. Per esempio, abbiamo ottenuto la sospensione delle cartelle di Equitalia per le imprese in credito con lo Stato. E proprio su Equitalia terremo una grande iniziativa martedì prossimo, in varie città d’Italia. A Roma ci sarà anche Beppe Grillo.
Su che argomenti puntate?
Sui temi nazionali che vogliamo portare nel Parlamento europeo. Penso al sostegno alle piccole e medie imprese, e al reddito di cittadinanza: vogliamo una norma europea, per dare ossigeno ai tanti in difficoltà.
Ha assicurato: “Avremo più di 15 deputati nel Parlamento europeo”. È l’obiettivo minimo?
No, ho solo detto che ne porteremo più di 15, perché questo risultato sarebbe un record per un movimento all’esordio nelle Europee, mai toccato prima nel continente. Sono convinto che porteremo più di 20 eletti a Bruxelles, e che possiamo superare il Pd.
In Italia continuate ad avere nodi interni. Lo scontro Pizzarotti-Grillo dove porterà?
Da qualche mese si parlano attraverso i blog, e sembra che su alcune cose la pensino diversamente. Per me possono continuare a parlarsi così: la diversità di opinione va bene, l’importante che non ci sia malafede. E io non la vedo.
Pende sempre l’assemblea congiunta su Nuti, il deputato che ha sostenuto una candidata alle Europee.
Non mi preoccupa, si chiarirà tutto.
Non teme che l’assemblea si trasformi in una resa dei conti?
No, assolutamente. Il clima nel gruppo è positivo, e poi abbiamo altro a cui pensare: le elezioni.
di Luca De Carolis
Il Fatto Quotidiano 12.04.2014