Caposele, Calabritto e Senerchia inviano le richieste alla Regione
I Comuni di Caposele, Senerchia e Calabritto formalizzano la richiesta alla Regione Campania di trasferire la gestione del gestione rifiuti all’Ato di Salerno. Una richiesta consegnata a mano la scorsa settimana dai delegati dei tre comuni interessati, che hanno presentato istanza di adesione alla piattaforma salernitana, abbandonando di fatto, il tavolo della comunità Montana Terminio Cervialto. Nelle motivazioni addotte, dal vice sindaco Donato Cifrodelli, come dal sindaco di Senerchia Beniamino Grillo, uno spostamento dei tre comuni di confine con l’Ato di Salerno produrrebbe un efficientamento del servizio e un notevole abbattimento di costi per i cittadini. Non solo. I tre comuni fanno già parte dell’Ato sele per la gestione delle risorse idriche, e rientrano nell’area di competenza dell’Autorità di Bacino Regionale Campania Sud ed Interrregionale per il Bacino idrografico del fiume Sele. Nella richiesta inviata alla Regione infatti, si specifica geograficamente i comuni sono situati a ridosso del versante salernitano della Valle del Sele e, dal punto di vista della logistica, lo Stir di Battipaglia in Provincia di Salerno risulta essere più vicina ed agevole rispetto all’Ato di Avellino. “Dal Comune di Caposele infatti, lo Stir di Battipaglia dista 40 minuti circa di autostrada mentre per raggiungere Flumeri occorrono mediamente 80 minuti circa, quasi tutta di strada interna, il che comporta un notevole aggravio di costo per il trasporto e la manutenzione degli automezzi” spiega il numero due dell’esecutivo Farina, Donato Cifrodelli. La decisione di trasferire la gestione del ciclo integrato dei rifiuti all’Ato di Salerno, a detta del sindaco di Senerchia è stata maturata dopo una lunga e attenta riflessione. “Da parte nostra ci siamo limitati a verificare l’andamento della gestione del servizio salernitano, e dopo opportune valutazioni discusse ad un tavolo comune fra i tre comuni, è stato deciso di presentare la richiesta agli uffici regionali” argomenta Grillo. “Ci siamo resi conto che aderendo alla piattaforma dell’Ato di Salerno avremmo migliorato il servizio e abbattuto notevolmente i costi, sgravando finalmente di un peso le tasche dei nostri concittadini”. Sull’esito della valutazione inviata alla Regione Campania, intanto, gli amministratori confermano un velato ottimismo, e garantiscono un responso entro la fine di aprile. Se fosse accolta la richiesta avrebbe ripercussioni anche per il tavolo dei comuni del Sistema Territoriale della montana di Montalla, a cui i tre comuni avevano precedentemente aderito. “La decisione è stata comunicata alla Comunità Montana e anche all’Ente Provincia di Avellino, ora attendiamo soltanto di conoscere l’esito della valutazione della nostra proposta: quello dei rifiuti, potrebbe essere il tassello mancante per completare i servizi”.
di Elisa Forte
Ottopagine 02.04.2014
Vallata incassa al Tar la vittoria su IrpiniAmbiente
Vallata – Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, sezione staccata di Salerno (Sezione Seconda) <<respinge l’istanza cautelare>>. Vittoria dell’amministrazione vallatese su IrpiniAmbiente SpA. La società medesima (difesa dall’Avv. Viglione Giancarlo) ha fatto ricorso contro il Comune di Vallata difeso dall’Avv. Paolo Tanga, << per l’annullamento previa sospensione dell’efficacia , della delibera di giunta comunale n. 19/2014, concernente le modalità di gestione del servizio di raccolta e trasporto rifiuti>>. L’ordinanza p stata depositata in segreteria ieri, 1 aprile. <<Ritenuto che l’art. 11, comma 2 ter, d.l. n. 195/2009, nell’interpretazione condivisa da questo Tribunale, legittima la prosecuzione da parte dei Comuni dell’attività gestionale dei servizi da esso contemplati qualora questa fosse in essere, come nella fattispecie in esame, alla data di entrata in vigore della norma suindicata>>, si legge nel documento. A dire cioè che laddove già ne 2009 il Comune gestiva un autonomia la raccolta dei rifiuti, può riprendere l’attività relativa alla raccolta della spazzatura. Solo nel caso e per il periodo in cui l’amministrazione fa chiara deliberazione alla società IrpiniAmbiente di provvedere alla gestione dei rifiuti, quest’ultima può procedere. Laddove invece, come il Comune di Vallata, si decide con apposita delibera di provvedere in autonomia all’espletamento di un servizio (già garantito nel recente passato), si può procedere indipendentemente dalla società partecipata provinciale.
Una battaglia in parte tormentata quella combattuta dalla maggioranza che quando il 1 marzo 2014 (dopo apposita delibera) ha provveduto a raccogliere con propri mezzi i rifiuti urbani, si è imbattuta negli operatori di IrpiniAmbiente che si sono ugualmente recati sul posto.
Successivamente il Comune si è trovato a dover sospendere l’attività come richiesto da apposito decreto presidenziale del Tar Campania/sez. Salerno. Oggi l’ordinanza del TAR restituisce al paese la possibilità di provvedere da sé al servizio relativo alla spazzatura. Tale iniziativa garantita da mezzi di proprietà del Comune e personale del posto, rappresenta un risparmio di costo stimato dagli amministratori intorno al 30%. In questa direzione sono protesi anche altri paesi della Baronia di cui sarà interessante seguirne i risvolti.
Redazione
Corriere dell’Irpnia 02.04.2014