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Dalla Puglia l’appello a Renzi

La talpa nella Gallaria Pavoncelli bisIl 31 marzo scadranno i poteri commissariali e senza la proroga i lavori saranno bloccati.
La vecchia condotta è fatiscente, in caso di guasto resterebbero a secco 1,5 milioni di persone.

Il cantiere per la “Pavoncelli bis” rischia di essere bloccato con danni incalcolabili per le popolazioni di Puglia e Campania. I poteri commissariali, affidati a Roberto Sabatelli, scadranno il 31 marzo 2014 e nonostante le reiterate richieste il Consiglio dei ministri non ha ancora deciso sulla proroga. In un primo momento i poteri straordinari erano stati attribuiti fino al 2016, cioè fino al completamento dell’opera, ma l’emendamento presentato dal Movimento 5Stelle è stato approvato ed inserito nella legge di conversione, la n. 71 del 2013, così a meno della proroga il cantiere, aperto in Puglia nel 1990, dovrà fermarsi. L’allarme  era stato lanciato proprio dal commissario Sabatelli, che aveva avvertito le Retribuzione Commissario Delegatoistituzioni locali riguardo alla grave situazione che ne sarebbe scaturita perché dal primo aprile non avrebbe potuto più emettere alcuni atti indispensabili per il proseguimento delle opere, pena la loro nullità. Fermando i lavori si creerebbe un legittimo contenzioso con l’appaltatore con ulteriore ritardi e danni per l’erario. Qualche ora fa sulla questione è nuovamente

intervenuto il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, che ha inviato una missiva urgente al premier, Matteo Renzi e al ministro Maurizio Lupi per sollecitare la proroga. Il cantiere riguarda il completamento della condotta di valico alternativa alla galleria “Pavoncelli” dell’ acquedotto Sele-Calore, la condotta idrica dell’acquedotto pugliese che dalla Campania porta la risorsa nella parte centrosettentrionale della Puglia. Introna ha evidenziato “non senza apprensione” che la questione riguarda circa un milione e mezzo di cittadini  pugliesi aggiungendo che in caso di guasto della vecchia condotta, risalente ai primi anni del 1900, rimarrebbero senza una goccia di acqua con danni enormi anche all’economia regionale. Il raddoppio della galleria è ritenuto di fondamentale importanza anche in Campania e in provincia di Avellino, dove il tema delle risorse idriche è al centro del dibattito tra i partiti e le istituzioni interessate. La inadeguatezza della rete è la base sulla quale è in elaborazione un progetto che dovrebbe ottenere il finanziamento da parte della regione Campania.

Redazione
Corriere dell’Irpinia 27.03.2014

Pavoncelli bis prorogare il commissariamento: Introna ribadisce la richiesta a Renzi e Lupi

Agenzia nr. 1121 del 26/03/2014
» Presidente del Consiglio
Onofrio IntronaNonostante le assicurazioni, nessuna decisione è stata assunta dal Consiglio dei Ministri sulla proroga della gestione commissariale per i lavori di raddoppio della galleria Pavoncelli. La scadenza del 31 marzo si approssima e il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, torna a sollecitare al premier Renzi e al ministro Lupi un intervento “ora quanto mai indifferibile  del Governo nazionale”.
Ad oggi, nonostante il Consiglio dei Ministri si fosse impegnato a provvedere, nessun atto è stato adottato, fa notare Introna nella lettera inviata a Palazzo Chigi, tornando “ad auspicare e a chiedere con stringente urgenza, a nome del Consiglio regionale, un provvedimento urgente del Governo nazionale che scongiuri la scadenza del commissariamento, fissata al 31 marzo 2014 (dall’art. 4 del D.L. n. 43/2013, convertito in Legge n. 71/2013).
Se tale termine dovesse consumarsi, sarebbe inevitabile per il Commissario disporre il blocco delle attività del cantiere montano della “Pavoncelli bis”, in esecuzione dal 1990. Tanto determinerebbe un rinvio del completamento di un’opera essenziale per la Puglia, il completamento della condotta di valico alternativa alla Galleria “Pavoncelli” dell’Acquedotto Sele-Calore, la condotta idrica dell’Acquedotto Pugliese che dalla Campania attraversa l’Appennino per approvvigionare la Puglia centrosettentrionale.
“In conseguenza – osserva il presidente del Consiglio regionale nella nota inviata a Roma – ancora e per un tempo imprecisato, l’approvvigionamento idrico di oltre 1milione 300mila pugliesi dovrebbe contare esclusivamente sull’obsoleta Galleria principale, realizzata nei primi anni del 1900”. Un cedimento causerebbe l’interruzione dell’apporto idrico, condannando alla sete un terzo dei Pugliesi e arrecando danni pesanti alla comunità e all’economia regionale.
Da qui, insiste Introna “non senza apprensione”, l’esigenza di un’urgente proroga della gestione commissariale, “che mi auguro il Consiglio dei Ministri vorrà disporre quanto prima, in vista dell’imminente scadenza del 31 marzo prossimo e nella consapevolezza del rilievo essenziale delle opere e nella certezza che il completamento della galleria bis cancellerebbe anche ogni incognita  futura”. Il raddoppio della condotta in galleria, garantirebbe infatti di affrontare ogni imprevisto, continuando ad assicurare la fornitura idrica ad un’area della Puglia densamente popolata, interessata da diffuse e importanti attività economiche e imprenditoriali. (fel)

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