Caposele . Conferenza stampa ieri a Bari del Commissario delegato di Governo. Sabatelli incassa il sostegno del Ministro. Sì ad una soluzione con la Regione Puglia <<L’interruzione dei lavori comporterà l’esposizione a gravi rischi per i cittadini>>
“Ieri, accompagnato dal senatore Guido Viceconte ho incontrato il Ministro Lupi per metterlo al corrente della criticità insorta nell’esecuzione dell’opera, inserita tra quelle strategiche della Legge Obiettivo e come tale di interesse per il ministero delle infrastrutture. Lo ho informato sia degli effetti della imminente sospensione dei lavori sia dei gravi danni economici e sociali ad essa connessi sia del gravissimo rischio a cui vengono assoggettati i cittadini pugliesi. Il ministro ha espresso la sua contrarietà a che si sospendano i lavori e si è impegnato a individuare di concerto con la Regione Puglia un suo intervento legittimo che scongiuri l’interruzione dei lavori”. Così Roberto Sabatelli, Commissario delegato di Governo per la Pavonceli Bis, intervenuto ieri a Bari in conferenza stampa, all’indomani di un incontro con il Ministro della Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi. Con l’accoglimento dell’emendamento presentato dai 5stelle sull’abolizione dei commissariamenti, e sulla scorta della scadenza del mandato del Commissario Sabatelli fissata al 31 marzo, si attende un nuovo provvedimento da parte dell’esecutivo Renzi, e un riordino della materia. Il provvedimento legislativo che ha determinato la rimozione del commissario straordinario per la Pavoncelli Bis, proposta dal Movimento 5 Stelle, mirava a concludere una stagione di gestione emergenziale delle opere pubbliche, seguita al dopo terremoto. Un’opera come la galleria di adduzione idrica dell’Irpinia alla Puglia, intanto, non può essere considerata nell’elenco della ricostruzione. Finanziata con fondi Cipe nel 2006, la galleria è stata riconfermata nel 2009, e la gestione cosiddetta emergenziale è da attribuirsi alla vulnerabilità sismica acclarata da tutti i soggetti coinvolti. Ma la Pavoncelli Bis è un cantiere dello Stato, e per tale ragione il Governo dovrà confermare l’incarico a Sabatelli, o nominare un nuovo responsabile. “Per porre riparo ai rilevanti danni che la sospensione dell’incarico genererebbe, alcuni senatori, in sede di prima lettura del decreto Milleproroghe, avevano inserito all’articolo 4 il comma 2 bis che ripristinava il termine di scadenza del commissariamento in quello accertato in sentenza dagli organi giurisdizionali (2016)” spiega Sabatelli. In sede di conversione da parte della Camera dei deputati fu approvato un emendamento presentato dal Movimento Cinque Stelle e dalla Lega Nord che cassava il comma 2 bis riportando quindi al termine del 31 marzo 2014 la scadenza del commissariamento. Si dovrebbe passare quindi dalla gestione straordinaria del grande cantiere alla gestione ordinaria senza che però da parte delle Regioni interessate e dal Ministero delle Infrastrutture sia stato individuato l’ente che dovrebbe portare avanti l’opera nella veste di stazione appaltante. “Quanto innanzi mi costringe a sospendere i lavori a partire da primo aprile 2014 in quanto se proseguissi nel mio incarico, non essendo a tanto legittimamente titolato, dovrei assumere una serie di atti che risulterebbero affetti da nullità. La sospensione darebbe luogo a una legittima richiesta di risarcimento da parte dell’appaltatore, il che produrrebbe un rilevante danno erariale, per non citare quello che costituirebbe un danno sociale ed economico per i territori interessati dall’opera. Vi sarebbe inoltre un fondato rischio che, non potendosi nell’attuale situazione economica del Paese, individuare ulteriori fonti di finanziamento per far fronte ai citati danni, l’opera non possa più essere realizzata per carenza dei finanziamenti disponibili. Non va dimenticato che, se in un prossimo futuro dovesse ripresentarsi un nuovo evento sismico analogo a quello del 1980, il probabile cedimento dell’esistente galleria Pavoncelli implicherebbe il venir meno per la Puglia di una dotazione idropotabile pari a circa un quarto di quella complessivamente erogata nella regione dall’Acquedotto Pugliese, con una riduzione di disponibilità idrica per tutti i cittadini pugliesi e l’azzeramento della stessa per oltre un milione di pugliesi (in quanto serviti solo attraverso il canale principale e quindi attraverso la galleria Pavoncelli)” conclude il commissario. Sulla questione, infine, si sono espresse le sigle sindacali del comparto edile, pronte a sostenere la causa del Commissario per ragioni puramente di carattere economico rispetto all’investimento sul territorio. Ad oggi, in cima all’agenda delle forze politiche, sigle sindacali, amministratori e associazioni di categoria insistono la Pavoncelli Bis e il completamento della Lioni Grotta.
di Elisa Forte
Ottopagine 15.03.2014