Il Comune chiede autonomia all’Acquedotto Pugliese prima della potabilizzazione. Convocato per il 13 febbraio il tavolo fra Ente Irrigazione, Demanio e Comune. L’amministrazione intenzionata a verificare lo spazio di manovra nel settore.
Il comune di Conza chiede autonomia gestionale dell’invaso idrico all’Acquedotto Pugliese prima dell’entrata in funzione del potabilizzatore. Prima di avviare un’attenta e puntuale pianificazione del Piano Urbanistico Comunale, la compagine di governo guidata da Vito Cappiello chiede la convocazione di un tavolo provinciale fra Comune, Demanio ed Ente di Irrigazione, per fare luce su margini di autonomia gestionale in capo all’Ente Locale. Al momento il titolare della diga, come del terreno in cui insiste l’invaso è il Demanio, ma il funzionamento a breve del potabilizzatore potrebbe annullare di fatto ogni diritto da parte del Comune di intervenire sulla zona con progetti di ordine turistico, o sportivo. “L’Ente di irrigazione è coinvolto perché la diga è stata costruita per uso irriguo, mentre oggi il potabilizzatore avrà il compito di purificare l’acqua che sarà destinata alla Puglia e per uso civico “ spiega Cappiello.”Il Comune però non può rinunciare ai propri spazi di intervento, per questo chiediamo che dopo il tavolo provinciale ci sia una Conferenza di Servizi aperta alle parti sociali, ambientalisti e imprenditori, per discutere di tutte le attività legate all’invaso” continua. Ad oggi, insistono sulla diga di Conza almeno una decina di vincoli, disposti in maniera tale da sovrapporsi l’un l’altro, creando non poche difficoltà a interagire. “Abbiamo necessità di capire come muoverci nella redazione del Puc: chiederemo un accordo preliminare per produrre un piano all’altezza della situazione, diversamente avremo soltanto le briciole dalla Puglia. Una condizione che non potremmo mai accettare, perché sarebbe una spirale senza ritorno, che non consentirebbe di programmare lo sviluppo nei modi e nei tempi previsti” conclude.
di Elisa Forte
Ottopagine 09.02.2014