In bilico la posizione dei comuni di frontiera che “potrebbero abbandonare Avellino”. Rischio polverizzazione. Si apre una settimana di confronto prima delle decisioni.
“Lavoreremo su doppio binario, prendendo in considerazione uno Sto unico all’interno della Comunità Montana, oppure Sto più piccoli, raccolti e omogenei”. Pronti a ragionare sulla definizione del Sistema Operativo Territoriale i sindaci della Montana Terminio Cervialto, riuniti ieri per definire un metodo di lavoro in grado di garantire riduzione della spesa ed efficienza del servizio. “Abbiamo ritenuto opportuno ridurre gli Sto, adottando il criterio del sottogruppo” spiega il vice presidente Salvatore Vecchia. “Sono stati individuati dei gruppi di lavoro per verificare la fattibilità dell’operazione che vorremmo proporre, ovvero se ci sarà consentito di ragionare in ambiti ristretti”. Nel perimetro del Sistema Operativo ipotizzato inizialmente dal Ddl sui rifiuti nel luglio 2013, erano stati trasferiti tutti i comuni della Terminio Cervialto, anche se ad oggi, la mancata individuazione nel testo di legge dei “territori” consentirebbe ai comuni di frontiera come Caposele, Senerchia e Calabritto di ragionare con l’Alta Irpinia, oppure con un Sistema interprovinciale, e quindi con Oliveto Citra Contursi e altri. “Intanto abbiamo preso atto che Serino, Santa Lucia e S. Stefano ragionino con Solofra, mentre resta il piedi il blocco di comuni della valle del Calore, fra cui Cassano, Montemarano,Montella Castelfranci e Nusco. Un altro sottogruppo è rappresentato da Volturara e i paesi a seguire fino a San Mango. Abbiamo una settimana di tempo prima di tornare negli uffici della Comunità Montana e valutare gli esiti delle riunioni che ci saranno fra i singoli sottogruppi”. Al vaglio delle discussioni interne, anche l’ipotesi di redigere un piano industriale, per arrivare alla prima riunione con il sindaco Foti con le idee chiare.
di Elisa Forte