Scettici i rappresentanti civici sulla posizione di apertura al dialogo della Regione
I rappresentanti dei comitati <<No Triv>> sono scettici sulla posizione della RegioneCampania rispetto alla questione idrocarburi. A confermarlo è Alfonso Faia, portavoce del Comitato <<No Petrolio in Alta Irpinia>> che così commenta l’incontro, tenuto a Palazzo Santa Lucia: <<Ringraziamo i consiglieri regionali per l’attenzione che hanno riservato al problema ma allo stesso tempo riteniamo che la sola giurisprudenza possa chiudere definitivamente la vicenda. Le incompatibilità, presentate da alcuni rappresentanti dei territori, non sono previste dalla legge. A legiferare è soltanto lo Stato. Un facile ottimismo, pertanto, non fa altro che generare un’ulteriore perdita di tempo>>.
Secondo il rappresentante del primo comitato, per data di nascita, la soluzione definitiva al problema è discutere con il governo, in modo da affrontare le questioni singolarmente, dai pericoli riguardanti gli imbriferi fino ai rischi per la salute dei cittadini. <<E’ impossibile fare un decreto legge per ogni singola incompatibilità. L’unica via d’uscita, che tenga in considerazione di tutti quanti gli aspetti, nella loro complessità ed unicità>>. Per Eduard Natale, rappresentante del movimento ambientalista <<Giù le mani>>, invece, bisogna perseguire la strada intrapresa dal geologo Sabino Aquino. <<Se il tecnico ha la documentazione necessaria per tutelare l’oro blu, sarebbe opportuno supportare tale tesi e portarla avanti fino in fondo. La Regione Campania, in passato, definisce alcune zone dell’area, denominata Nusco, intoccabili>>.
I Cinquestelle, infatti sembra stiano già lavorando per presentare una propria proposta di legge in merito all’argomento. Per Annibale Cogliano, promotore della manifestazione e membro del <<Coordinamento No Triv Irpinia Beni Comuni>>, la convergenza di visioni, dimostrata sui tavoli regionali, per essere realmente utile dovrà diventare concretezza anche all’interno delle stanze di Montecitorio. <<I grillini saranno disposti a lavorare con il Pd e con Sinistra e Libertà per presentare un disegno di legge unico, in grado di essere approvato dalla maggioranza? La Regione Campania, ha il potere di dire no alle trivellazioni, ma allo stesso tempo, come ribadito più volte da un esperto costituzionalista ad un dibattito con gli amministratori locali, non ha alcun potere di dissenso. Una cosa è certa, il governo non si metterà mai contro il volere della giunta Caldoro>>.
Per Cogliano, quindi, c’è bisogno di intervenire attraverso la mobilitazione popoare, ossia quella proveniente dal basso: <<La Regione è stata costretta a convocare un tavolo perché non poteva non ascoltare le istanze di centinaia di persone, che senza vincoli di età, si sono ritrovate nelle strade di Gesualdo per manifestare il proprio no>>. L’esponente <<No Triv>>, infine, lancia un appello agli amministratori locali: <<Bisogna evitare una nuova Basilicata. In quel contesto, la corruzione ha prevalso sulle istanze delle comunità. E’ necessario che i cittadini vigilino affinché tale cancro o meglio ancora sfruttamento, non si ripeta anche in Campania>>.
di Edorardo Sirignano
Il Mattino di Avellino 31.01.2014