E’ deciso. Il Parlamento non può pronunciarsi sull’acquisto dei cacciabombardieri americani, gli F35. A questo punto, su cosa possa decidere e legiferare il Parlamento non lo sa più nessuno. Può solo, alla bisogna, approvare i decreti legge del Governo, che in realtà dovrebbe governare e non legiferare. Nient’altro. Il Parlamento aveva posto il veto su nuovi F35 in assenza dell’approvazione delle Camere. Aerei da guerra rifiutati da molte nazioni per la loro inaffidabilità e dal costo di svariate decine di miliardi. Questo rifiuto non s’aveva da fare. E’un delitto di lesa maestà, di lesa americanità. Come si permettono i deputati? Come bloccare quindi la decisione del Parlamento?
Dal cilindro è spuntato il Consiglio Supremo di Difesa, “organo di rilievo costituzionale presieduto dal Presidente della Repubblica che esamina i problemi generali politici e tecnici attinenti alla difesa nazionale e determina i criteri e fissa le direttive per l’organizzazione e il coordinamento delle attività che la riguardano“. Il Consiglio si è riunito in tutta fretta non per tutelare i confini della Patria, per una guerra in corso o per accertare la presenza di spie nel Paese. Si è riunito per dichiarare guerra al Parlamento. Ha avvertito i parlamentari non hanno alcun diritto di veto sui programmi di ammodernamento delle Forze Armate e quindi che sugli F35 deve decidere il governo.
Un cittadino si immagina che dietro al Consiglio Supremo di Difesa ci siano generali con file di medaglie sul petto e ammiragli in alta uniforme con mostrine, distintivi e stellette. Nulla di tutto ciò. Il Consiglio è presieduto da Napolitano e formato da:
presidente del Consiglio dei ministri (con funzioni di vicepresidente): Capitan Findus Letta
ministro degli Esteri: Bonino
ministro dell’Interno: Alfano
ministro dell’Economia e delle Finanze: Saccomanni
ministro della Difesa: Mauro
ministro dello Sviluppo Economico; Zanonato
Capo di Stato maggiore della Difesa; Luigi Binelli Mantelli
Altre personalità possono essere invitate.
Il Consiglio si riunisce due volte all’anno ed è convocato dal presidente della Repubblica, anche dietro richiesta del Presidente del Consiglio dei ministri, ogniqualvolta ne ravvisino la necessità (e questa volta era necessario!).
In pratica è un Consiglio dei ministri con Napolitano a capotavola al posto di Letta.
Ricapitoliamo:
– il Parlamento a maggioranza non ravvisa la necessità di nuovi F35
– il governo sa di non poter porre il voto di fiducia per evitare di cadere
– il governo, con un gioco di prestigio, si trasforma nel Consiglio Supremo di Difesa con a capo Napolitano
– Il Consiglio Supremo di Difesa (in sostanza il governo mascherato) decide che sugli F35 deve decidere il governo
– il Parlamento è una scatola di tonno vuota.