“Vengono fuori le magagne del maxiemendamento stabilità, quei favori inseriti all’ultimo momento per accontentare “gli amici” e che tanto caos hanno creato in Senato venerdì notte.
Ancora una volta si tratta, manco a dirlo, delle cooperative, di cui il Ministro del Lavoro Poletti è Presidente dell’Alleanza dal 2013 dopo essere stato Presidente della Lega Coop per 10 anni. Poletti e suo governo in questa Legge di Stabilità stanno elargendoaltri 130 milioni per le cooperative e le ditte di pulizia nelle scuole. Si tratta delle stesse aziende coinvolte nell’indagine dell’Antitrust perché sospettate di aver fatto cartello per aggiudicarsi gli appalti. Tra queste figura la Manutencoop (Legacoop), il cui presidente è indagato nelle indagini sullo scandalo EXPO.
I lavori di quelle imprese sono solo una scusa, già utilizzata negli scorsi mesi per mettere in piedi lo spottone di Renzi “Scuole Belle” che si è rivelato un flop studiato ad arte: 450 milioni spesi non per fare vera manutenzione nelle scuole, che restano in uno stato pietoso, ma per risolvere momentaneamente il problema degli ‘ex Lsu’: migliaia di lavoratori che, attraverso le esternalizzazioni a cooperative, svolgono le pulizie nelle strutture scolastiche del Paese. Con quali risultati lo abbiamo denunciato noi: i bambini fanno lezione letteralmente nella sporcizia.
Tutto allo scopo di continuare a mantenere in piedi, con soldi pubblici, la mangiatoia di stato per ditte e cooperative.
Non bastassero i 130 milioni, nel frattempo è partita la riforma del Terzo Settore, di competenza del ministero di Poletti, che nelle intenzioni del governo dovrebbe portare all’esternalizzazione dei servizi (leggi: privatizzazione dello Stato sociale). Un business gigantesco, soprattutto per le coop, a cui è garantito senza paletti su trasparenza e anticorruzione.
Oggi però, a parte noi, di conflitto di interessi e grave inopportunità da parte di Giuliano Poletti non parla nessuno. Tutti zitti, da una parte e dall’altra. La Santa Allenza delle coop è direttamente entrata in Parlamento, perché le inchieste hanno dimostrato che quello è un piatto di pasta nel quale vanno a ingrassarsi tutti.”
Deputati M5S commissione Cultura