Sant’Angelo, sotto inchiesta anche funzionari dei comuni attraversati dall’impianto.
Nell’inchiesta sull’elettrodotto dell’Alta Irpinia sono tecnici e dirigenti di <<Terna>> i principali destinatari delle informazioni di garanzia. La Procura avellinese ha infatti messo sotto indagine tra gli altri tre dirigenti del gruppo: da Luigi Roth, ex presidente Francesco Bonci, responsabile Direzione territoriale Centro sud di Terna Rete Italia, all’attuale presidente Catia Bastioli, uno dei più importanti scienziati italiani.
Altre tre operano invece in tre società connesse, che hanno materialmente realizzato la maxi-opera. Al vaglio dei magistrati non ci sono solo i lavori già effettuati, ma la stessa documentazione a supporto di vari progetti. Quindi tra gli iscritti nel registro degli indagati figurano anche alcuni tecnici che hanno redatto o approvato la documentazione relativa all’opera. Sono quattordici, in totale, quelli coinvolti nell’inchiesta. Sul sequestro cautelare dei tralicci, ordinato martedì scorso, emergono altri particolari: l’area su cui si sono concentrati il Procuratore Rosario Cantelmo e il sostituto Roberto Patscot non sarebbe tanto quella del Goleto, che aveva fatto gridare allo scandalo per più di un anno a causa della vicinanza dei sostegni all’Abbazia.
Gli inquirenti del capoluogo si sarebbero invece soffermati su Conza della Campania e relativo circondario, dove com’è noto si trova un’oasi naturalistica soggetta a vincoli. Proprio quei vincoli che secondo chi dirige l’indagine sarebbero stati bypassati per favorire il percorso di cavi e tralicci. Una zona, quella di Conza, dove tra l’altro è presente una buona varietà di fauna come evidenziato dalla stessa Procura. L’indagine è comunque in una fase embrionale.
E molti indagati potrebbero essere coinvolti per un atto dovuto. In ogni caso si intrecciano due piani. Quello strettamente giudiziario, con reati che vanno dalle opere eseguite in assenza di autorizzazione o in difformità da essa al falso in atto pubblico. Poi c’è il discorso ambientale. I sigilli sono stati posti su tutti i tralicci già presenti lungo i diciotto chilometri del tracciato. Da Sant’Angelo dei Lombardi a Castelnuovo di Conza, in provincia di Salerno.
I lavori di costruzione dell’opera, elemento non secondario, sono ormai terminati. A stabilire se si tratti o meno di deturpamento ambientale saranno appunto i magistrati. Ma il provvedimento di sequestro non toglierà certo i piloni dal terreno. I rappresentanti del comitato civico di Sant’Angelo dei Lombardi torneranno in Italia stamattina. L’architetto Angelo Verderosa, che ha fatto partire la battaglia con esposti e denunce, in questi giorni si trovava in Francia per lavoro. Sempre sul fronte giudiziario, adesso si attende la convalida del provvedimento da parte del Gip.
Gli atti sono stati depositati ieri dal procuratore Cantelmo. L’ufficio dovrà pronunciarsi entro due giorni. Le indagini, secondo quanto trapela, avrebbero inoltre escluso responsabilità dirette della <<Ferrero>>.
Il produttore della Nutella, presente tra Torella e Sant’Angelo dei Lombardi con uno dei suoi stabilimenti, dell’elettrodotto utilizzerebbe una parte dell’energia traferita. Le strutture della società dolciaria, vedi la centrale a biomasse, sono anche state controllate dagli uomini del Corpo forestale dello Stato ma non sarebbero finite nel mirino dei pm.
Il versante ambientalista torna invece alla carica. Ieri è ripartita la protesta a Lacedonia, per una vicenda relativa all’alta tensione. Mentre sui lavori di <<Terna>> organizza la mobilitazione anche la comunità di Castelnuovo di Conza nel Salernitano. Qui è presente la sottostazione, destinazione finale dei cavi. E qui il Consiglio comunale nel luglio scorso ha adottato una delibera per consentire la posa dei tralicci. La delibera è all’attenzione della Regione Campania per l’autorizzazione. Ma la minoranza in consiglio comunale preme per il <<no>>.
Giulio D’Andrea
Il Mattino di Avellino 06.11.2014