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“Trasporti, l’Irpinia rischia l’isolamento”

Trasporto pubblicoI sindacati si ribellano al nuovo piano: no a 34mila chilometri di corse in meno

Oltre due milioni di chilometri di corse tagliate, per una decurtazione pari al 18% rispetto ai 12 milioni attualmente coperti in un anno. Lo scenario “zero” configurato dall’Acam (Agenzia campana mobilità sostenibile) per il riordino del trasporto pubblico in Campania, rischia di penalizzare oltremodo l’Irpinia, dove già in primavera, per il mancato rifinanziamento da parte dell’ente Provincia sono stati tagliati già un milione di chilometri, pari al 15% delle corse totali, decretando una contrazione dei servizi notevole. Soltanto ad Avellino, dove di domenica il trasporto urbano è già una chimera, i tagli immaginati dall’Acam sono pari a 34mila chilometri. A farne le spese anche la funicolare di Montevergine, per la quale è stato imposto il <<fermo>>.
<<Con questo scenario, inserito nelle tabelle servizi per province, la regione assesterebbe un altro duro colpo all’Irpinia>>, tuonano Cgil, Cisl e Uil, ieri in riunione in vista dell’incontro di oggi a Palazzo Santa Lucia; dove chiederanno di rivedere il piano di riorganizzazione del trasporto pubblico. Le organizzazioni sindacali puntano a convincere l’assessore ai trasporti, Sergio Vetrella, ad adottare lo scenario <<Uno>>, che non prevede alcun taglio di chilometri, razionalizzando, invece servizi e corse. <<Nell’ultimo biennio – dicono le organizzazioni sindacali –  l’Irpinia è stata la provincia più penalizzata, con decrementi percentuali di servizi più massici. In altre aree della regione, i tagli al trasporto su gomma – continuano Cgil, Cisl e Uil – sono stati in parti bilanciati da un aumento dei servizi su ferro. Adesso si mira – osservano – ad isolare la nostra terra, a farla Stazione Avellinodiventare un deserto, negando ai cittadini il diritto alla mobilità, che finisce per colpire le fasce deboli. In molti comuni dell’Irpinia è ormai possibile, arrivare con mezzi pubblici dopo le 14, come accade per la Valle dell’Ufita, Ariano, Calitri ed altri comuni dell’Alta Irpinia. Tagliare altri due chilometri di corse significherebbe isolare intere comunità. Nel piano presentato dalla Regione, non vengono definiti le risorse e i chilometri per la funicolare di Montevergine, eliminando un servizio a corollario del turismo religioso. Si tratta di una doppia perdita per l’Irpinia che non fa altro che supportare il sospetto che si voglia rendere la provincia di Avellino il deserto e la discarica della Campania. Rifiutiamo lo scenario “Zero” e lo diremo domani (oggi per chi legge) in Regione, auspicando che il commissario provinciale e i sindaci dell’Irpinia supportino le nostre richieste>>.
Oggi, infatti, saranno presentate le proposte delle organizzazioni sindacali che prevedono l’eliminazione dei servizi sostitutivi di bus forniti a Trenitalia, che ammontano a 108mila chilometri che non raggiungono nemmeno gli scali ferroviari e che potrebbero invece essere attribuiti al monte chilometri delle aziende pubbliche. E’ necessario – per i sindacati – assicurare un incremento di chilometri per le corse dell’area Arianese per rilanciare l’azione dell’Amu, modificandone la gestione fallimentare che ha caratterizzato l’esercizio. Ed ancora, Cgil, Cisl e Uil chiederanno il ripristino dei treni tra Avellino e Napoli, utilizzati dai pendolari dell’area Serinese – Solofrana e del Montorese verso Napoli e il ripristino dei collegamenti tra Benevento e Avellino, trasporto ritenuto competitivo rispetto alla gomma. <<Chiediamo inoltre – dicono i sindacati – il ripristino da Avellino a Salerno di almeno altre due coppie treni anche per giustificare la manutenzione della linea ferroviaria e le relative spese>>. Se la richiesta non dovesse fare breccia nella determinazione dell’assessore regionale ai trasporti, è già pronta l’agitazione con lo sciopero dei lavoratori del trasporto pubblico, prevista per venerdì 15 novembre.

di Claudio Boscolo
Il Mattino di Avellino 30.10.2013

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