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Idroprelievi, c’è il tetto. Stabiliti i limiti del Sele

Fiume Sele3Ad un anno esatto dal blocco degli accordi bilaterali tra le Regioni Puglia e Basilicata sui trasferimenti idrici dall’Irpinia, è stato stabilito il limite scientifico per il fiume Sele, il parametro che rispetta il cosiddetto deflusso minimo vitale. Il Comitato istituzionale dell’Autorità di Bacino Campania Sud/Interregionale Sele ha fissato la soglia minima di acqua che va lasciata al fiume per non metterne a rischio la sopravvivenza.La soglia minima per la stazione fluviale di Caposele è di 550 litri al secondo. In conseguenza di ciò, i tecnici potranno stabilire (valutata la portata minima e media del fiume) il tetto massimo per gli idroprelievi autorizzabili alla sorgente, che non potranno mai intaccare la riserva decretata dallo studio scientifico, il limite di 550 litri al secondo ritenuto sufficiente per garantire la rigenerazione dell’alveo. A questo punto la Campania potrà riaprire il confronto con autonomie locali, autorità competenti e le Regioni Puglia e Basilicata, per ridefinire i nuovi accordi sugli idroprelievi, almeno per quello che attiene le sorgenti di Caposele e il fiume Sele. Al di là del parametro in sè, la decisione del ‘Comitato Istituzionale’ consente ora di affrontare il tema degli accordi per gli idroprelievi in sede distrettuale (fermi sulla richiesta di Bari che nel 2012 ha chiesto di aumentare la propria quota del 13,4 per cento), sia sulla realizzazione del nuovo impianto di valico nella galleria Pavoncelli. Il provvedimento annunciato dall’assessore Edoardo Cosenza, che ha presieduto i lavori del Comitato Istituzionale, giunge nel momento in cui tra Caposele e Teora stanno per iniziare i primi lavori della seconda galleria Pavoncelli (per quello che riguarda la centrale idroelettrica). Il nuovo canale consentirà, una volta completato dopo il 2016, di trasferire verso la Puglia e la Basilicata una quantità d’acqua superiore a quella attuale, quindi di soddisfare richieste in tal senso. Lo studio. Il parametro è stato ricavato “per la sezione del fiume Sele a Caposele sulla base degli studi finora disponibili, e in condivisione con l’Autorità di Bacino Nazionale Liri Garigliano e Volturno”, fanno sapere Cosenza e l’assessore all’Ambiente Giovanni Romano. «Tale valore è fondamentale per garantire la tutela degli organismi viventi fluviali e costituisce un significativo riferimento per le situazioni critiche del Bacino dell’Alta Valle del Sele, dove convivono più derivazioni per scopo idropotabile», ha dichiarato Romano in una nota. «Va sottolineata la notevole attività di monitoraggio e di analisi condotta dal sistema delle Autorità di Bacino, con riferimento alla tutela delle risorse idriche, oltre che nel settore della pianificazione dell’assetto idrogeologico», ha aggiunto Cosenza. In queste ore l’Ato Calore Irpino, ma anche l’Alto Calore Servizi spa e gli altri gestori del servizio idrico, esamineranno gli atti prodotti e approvati dal Comitato Istituzionale, valutando le conseguenze. A Napoli l’Acs sta discutendo un piano di investimenti sulle infrastrutture idriche ritenuto necessario per abbattere le perdite e difendere il deflusso minimo vitale, in particolare del Calore, riducendo il fabbisogno di idroprelievo.

di Christian Masiello
Ottopagine

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