Lo scandalo Boschi sta emergendo in tutta la sua gravità. In questi giorni abbiamo scoperto che Maria Elena Boschi ha mentito in Parlamento, che suo padre è indagato per bancarotta e falso in prospetto, che lei non solo si era rivolta a Ghizzoni di Unicredit e a Consoli della Popolare di Vicenza, ma pure a Vegas della Consob. Un groviglio pasticciato che rende evidente quel conflitto di interessi grande come una banca che il MoVimento denuncia da anni. Oggi il Corriere pubblica un sondaggio che dà il Pd che affonda come il Titanic al 23% (sotto la soglia Bersani) e ancora non tiene conto dell’effetto banche, che lo farà colare a picco. Sono gli ultimi momenti per fare un esame di coscienza prima della fine. L’ultima occasione di riscatto.
L’atteggiamento della sottosegretaria e quello di tutto il Pd invece non è cambiato per nulla. La linea dettata dalla segreteria del partito è negare l’evidenza, sempre. Anche dicendo che “mi si attacca perchè sono una donna” o “lei mi odia”, come accaduto nel confronto televisivo con il direttore del Fatto Quotidiano. Il Pd ufficialmente sta difendendo la Boschi a spada tratta, a costo di disintegrarsi completamente. Addirittura Gentiloni, anzichè chiedere un passo indietro, è accorso in sua difesa. Pur di coprire lo scandalo, Renzi si è schierato contro il taglio delle pensioni d’oro, che lui stesso proponeva qualche anno fa. Questo è incomprensibile, non solo a me, ma anche a molti insospettabili del Pd che come leggiamo sui giornali si lasciano andare a sfoghi e perplessità. Il punto è: perchè? Perchè questa difesa ingiustificata e a oltranza di chi ormai è indifendibile? Quali sono i tasselli che ci mancano per poterlo comprendere? C’è un filo rosso che lega Etruria, la Boschi, le banche venete, Verdini, Berlusconi e il patto del nazareno che va avanti manifesto o occulto da quasi 4 anni e che si protrarrà nella prossima legislatura? Migliaia di risparmiatori truffati, conflitti d’interesse, opacità a non finire. Pd e Forza Italia in questa legislatura hanno fatto i loro comodi sulla pelle dei risparmiatori ed è quello che vogliono continuare a fare anche dopo il 4 marzo. Non siete stufi? Perchè non ci raccontano la verità e chi ha sbagliato paga?
Oggi voglio rivolgere un appello a tutti gli esponenti attuali e passati del Pd: se qualcuno di voi sa, allora parli! Chi dovrebbe curarsi della cosa pubblica passa il tempo a difendere indifendibili da evidenti conflitti d’interesse, questo non è più tollerabile. Parlate per favore! Tutti siamo pronti ad ascoltarvi. Parlate per favore! I cittadini hanno il diritto di sapere. Parlate per favore! Chi starà zitto pur sapendo, sarà ritenuto parte di questo scandalo. Ad ora ci siete tutti dentro fino al collo. Solo in questi giorni siamo venuti a sapere di Consoli e di Vegas. Mercoledì sapremo di Ghizzoni. Possibile che nessuno di voi, che siete del suo stesso partito, non abbia saputo nulla. Sapeva De Bortoli e non sapevate voi? Non è credibile. Chi sa parli, chi non sa chieda spiegazioni. Se rimanete zitti una sola cosa sarà evidente: la vostra complicità. E quando scopriremo tutti i dettagli sarà troppo tardi per tirarsi indietro e dovrete renderne conto personalmente, di tasca vostra, a ogni singolo cittadino depredato dei suoi risparmi. Oggi siete voi al governo. Potete contare sull’oblio. Ma presto le camere saranno sciolte e nella prossima legislatura finirete all’opposizione. Vi conviene parlare ora prima di affondare.
Parlate per favore!
di Luigi Di Maio