Dalla sua campagna elettorale permanente il Presidente del Consiglio ombra le spara ogni giorno più grosse. L’ultima è clamorosa. A chi lo accusava di aver lasciato un buco nei conti pubblici da 3,4 miliardi Renzi ha risposto su Twitter: “Qualcuno dice che abbiamo lasciato un buco da 3 mld di euro: fake news. Abbiamo lasciato un tesoretto da 47 mld di euro: vero”.
Basta leggersi la Legge di bilancio 2017 per rendersi conto che siamo davanti ad un’altra sparata in salsa renziana. Al comma 140 viene creato un Fondo per gli investimenti da 47 miliardi, spalmati però da quest’anno al 2032. Sono 16 anni, cioè in media meno di 3 miliardi di euro l’anno. A parte il fatto che si tratta di una cifra del tutto insufficiente a far ripartire un Paese dove gli investimenti complessivi sono crollati del 29,8% dal 2007 al 2015 (dati Cgia Mestre 2016) il punto centrale è che questi soldi, ad oggi, non esistono! Il Governo Renzi ha semplicemente creato un fondo, ma per attivare gli investimenti veri e propri ci vorranno ogni anno degli appositi decreti e andranno trovati i soldi di volta in volta. Se ad esempio da Bruxelles ci diranno che dobbiamo correggere ancora i conti, gli investimenti non si faranno. Che tesoretto è?
Leggiamo al comma 140, infatti, che
“L’utilizzo del fondo di cui al primo periodo è disposto con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con i Ministri interessati, in relazione ai programmi presentati dalle amministrazioni centrali dello Stato”.
Peccato che il tempo della vacche grasse sia finito. Appena si è insediato, Gentiloni ha dovuto promettere a Bruxelles che avrebbe coperto il buco lasciato da Renzi con una manovra correttiva da 3,4 miliardi, presentata in questi giorni. Come si può pensare, quindi, che salteranno fuori i soldi per gli investimenti pubblici in un bilancio dello Stato stretto tra la follia liberista dei Trattati Europei e i bonus a pioggia erogati da Renzi negli ultimi 3 anni?
La verità sta scritta nel Def approvato pochi giorni fa: il rapporto deficit/Pil dovrà scendere dal 2,1% di quest’anno all’1,2% del 2018, e nel 2019 scenderà addirittura allo 0,2%, cioè di fatto raggiungeremo il pareggio di bilancio.
Tradotto: austerità, austerità e ancora austerità. La prossima Legge di Bilancio regalerà agli italiani un nuovo aumento della più odiosa delle imposte, l’Iva, e altri tagli al fondo sanitario nazionale. Il fondo per gli investimenti da 47 miliardi di euro, nel frattempo, si perderà nel mare di menzogne renziane…
di MoVimento 5 Stelle