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Rc auto, spunta l’emendamento per tagliare gli indennizzi retroattivamente

assicurazioniI relatori Pd al Ddl concorrenza propongono che i nuovi parametri, molto più favorevoli per le compagnie e penalizzanti per le vittime di incidenti stradali, entrino in vigore con effetto retroattivo. Cioè siano applicati anche alle richieste di risarcimento già presentate. Eppure la lobby delle assicurazioni non è del tutto soddisfatta: vuole che Palazzo Chigi stringa i tempi di approvazione.

I rilievi della commissione Giustizia alle norme del Ddl concorrenza sulla Rc auto non sono serviti a nulla. Dieci giorni fa l’organo della Camera aveva segnalato al governo la necessità di stralciare l’articolo sulla nuova disciplina del danno non patrimoniale riconosciuto a chi è vittima di un incidente. Che, per come è congegnata, aprirebbe la strada a un corposo taglio dei risarcimenti a tutto vantaggio delle compagnie di assicurazione. Ma i relatori del provvedimento Andrea Martella e Silvia martellaFregolent, vicepresidenti del gruppo Pd a Montecitorio, sono andati dritti per la loro strada. Lunedì, infatti, hanno presentato alle commissioni Finanze e Attività produttive un emendamento che secondo l’avvocato Marco Bona, esperto di responsabilità civile e risarcimento danni, non solo “conferma la volontà governativa di ridurre drasticamente i risarcimenti”, ma come aggravante prevede pure che i nuovi criteri valgano con effetto retroattivo.

Il comma 2 bis recita, in particolare, che i parametri previsti dalla nuova tabella unica nazionale (lo strumento per calcolare il valore da attribuire a ogni punto di invalidità causato dall’incidente) “si applicano anche alle richieste di risarcimento del danno pendenti alla data di entrata in vigore della presente legge”. “Una norma fortemente voluta dalle assicurazioni per aggirare il principio dell’irretroattività“, attacca Bona. Che ricorda ailfattoquotidiano.it come la nuova tabella, che dovrà essere approvata con decreto del Presidente della Repubblica entro 120 giorni dall’approvazione della legge, punti a “dimezzare i risarcimenti rispetto a quelli attuali”. Non solo. La proposta di modifica dei relatori secondo l’avvocato è peggiorativa anche sotto un altro aspetto: “Stabilisce che il valore economico del punto di invalidità cresce in modo più che proporzionale rispetto all’aumento percentuale soltanto per le macrolesioni superiori al novanta per cento: una novità vessatoria per le vittime”.

L’Ania, cioè la lobby delle compagnie, non è però ancora del tutto soddisfatta. Secondo il presidente Aldo Minucci, infatti, la previsione che la tabella venga messa a punto da ministero della Salute, del Lavoro e della Giustizia – come prevede l’emendamento – “dilata i tempi” necessari per il varo. “Abbiamo sempre ribadito l’importanza dell’approvazione in tempi celeri“, è stato il suo commento. La proposta di modifica invece “pur non cambiando la norma fa ripartire il tavolo e complica ulteriormente la questione con un passaggio parlamentare”. Poi Minucci ha ripetuto il solitorefrain: “La definizione del danno non patrimoniale” è “una componente indispensabile per la riduzione dei prezzi delle Rc auto”. Al contrario, senza il taglio degli indennizzi e vista la recente ripresa della frequenza degli incidenti “e quindi dei costi che le assicurazioni dovranno sostenere, sarà difficile abbassare ulteriormente” i premi. Peccato che, secondo Bona, “è dimostrato come non vi sia correlazione tra premi e risarcimenti”. E proporre uno “scambio” non ha comunque senso visto che “le assicurazioni tanto care al governo sono ampiamente in attivo”.

Il Fatto Quotidiano 22.07.2015

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