Mira -Quando si hanno degli obiettivi ambiziosi, ogni tanto, bisogna fermarsi per capire se la strada intrapresa è quella giusta e se, quanto si è fatto va nella direzione voluta.
Nei primo 8-9 mesi di mandato abbiamo fatto molte cose (vedi QUI un breve sunto), nonostante non siamo esperti politici, ed anzi tutto questo sia per noi un’esperienza nuova: siamo stati scelti anche per questo.
Ma noi non ci vogliamo certo fermare; di conseguenza crediamo sia doveroso capire se tutte le decisioni fino ad ora adottate siano il meglio che potessimo fare.
A volte bisogna avere il coraggio di ammettere che qualche cosa si poteva fare in modo diverso e con risultati migliori. Bisogna avere il coraggio di cambiare se si ha l’obiettivo di fare ancora meglio.
I primi ad essere sotto esame, sempre, per quanto facciamo e per quanto dobbiamo affrontare, assieme a me, sono proprio coloro che devono mettere in pratica ciò che i nostri cittadini si aspettano: gli assessori, che sono stati scelti per portare avanti il programma di mandato il meglio possibile, e che hanno questa funzione e questo solo scopo per il loro incarico. Per questo la loro nomina e le loro deleghe sono conferite e modificate (o revocate) dal Sindaco, che deve decidere (cosa tutt’altro che semplice) se, come e quanto ciascuno sia la persona adatta al ruolo di grande responsabilità che ricopre, per rispondere alle necessità di tutti i cittadini.
Per fortuna/purtroppo, a volte i soli titoli e le competenze pregresse non garantiscono l’efficacia nell’operato. Questa considerazione e, come si diceva, gli obiettivi ambiziosi, ci chiedono di analizzare continuamente (e con difficoltà!) l’attività dei vari assessori, ed eventualmente di porre in atto dei correttivi: la giunta lavora e si articola per i cittadini, non per sè stessa.
Stiamo quindi considerando in questi giorni, giunta e gruppo consiliare tutti insieme, quali decisioni sulla giunta siano le migliori, per poter fare di più ed in qualche caso in modo diverso: per il cittadino, e nel rispetto delle persone. Tale è il motivo per cui siamo qui e non esistono altre motivazione in gioco.
Altre voci o comunicazioni riguardanti qualsiasi altro parametro di valutazione o discriminazioni di qualsiasi tipo, sempliciemente, non appartengono a noi, le rigettiamo e non sappiamo come commentarle.