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“In marcia per il reddito, chi è con noi lo voti”

fico grilloSarà un’iniziativa per aggregare il Paese su una misura che aiuterebbe milioni di cittadini. Un evento aperto a tutti”. Il deputato Roberto Fico, membro del Direttorio dei Cinque Stelle, spiega così la “marcia nazionale contro la povertà” annunciata ieri dal blog di Beppe Grillo. Una manifestazione per rilanciare il reddito di cittadinanza, sul quale i Cinque Stelle hanno presentato un disegno di legge in Senato.

Quando e come si svolgerà la marcia?
Entro poche settimane. Sul luogo e sulle modalità stiamo ancora ragionando. Tra le ipotesi ci sono quella di un’unica, grande manifestazione, oppure di più marce che poi vadano a convergere in un punto simbolico. Ma è tutto ancora da decidere.

Grillo ultimamente si è distaccato. Ci sarà?
Spero proprio di sì. Beppe è sempre con noi.

E oltre a lui? Chi inviterete?
Sarà un’iniziativa aperta a tutti i cittadini e a tutte le associazioni: trasversale.

Potranno esserci anche i politici di altri partiti?
Dovrebbero innanzitutto lavorare in Parlamento, appoggiando la nostra proposta. Si deve partire dal nostro reddito di cittadinanza, non dal reddito minimo, che è una cosa molto diversa. Accettiamo proposte migliorative, ma la base di partenza è quella.

Maurizio Landini vi propone di lavorare assieme, anche sul reddito.
Lui appartiene a una parte politica ben precisa: se condivide la proposta faccia pressione sui suoi.

Renato Brunetta vi accusa di dire “sciocchezze” e di proporre una misura da oltre 40 miliardi.
È falso. Il nostro reddito di cittadinanza costa 16 miliardi, ed è rivolto ai dieci milioni di italiani sotto la soglia di povertà. È anche una manovra espansiva per l’economia, perché aumenta la domanda di beni e servizi reali.

E il calcolo che fa Brunetta?
È sbagliato: noi vogliamo dare 780 euro al mese a chiunque si impegni a cercare un lavoro e ai pensionati che non ce la fanno più, ma la somma non la daremo integralmente a chiunque si trovi sotto la soglia di povertà. Per capirci, all’anziano che prende 500 euro di pensione verranno dati 280 euro, affinché arrivi alla cifra minima di 780 euro.

Intanto i sondaggi vi danno in crescita. Tornare in televisione ha pagato.
La crescita non dipende solo da quello. Il motivo principale è che in questi due anni in Parlamento siamo cresciuti, rimanendo gli stessi. Abbiamo portato avanti le nostre proposte e restituito ai cittadini milioni di euro. In più, non siamo mai stati toccati da inchieste.

Paolo Becchi ha detto che “l’emorragia di parlamentari è connessa a una classe dirigente selezionata male”.
L’uscita di determinate persone è stato un altro fattore che ha rafforzato il nostro consenso. Quelli che volevano inciuci li abbiamo espulsi, o se ne sono andati.

Tra poco alla Camera arriverà l’Italicum renziano. Bersani e Civati rilanciano sul Mattarellum, e quest’ultimo vi ha chiesto di sostenerlo.
Finora dalle minoranze Pd non sono mai arrivati fatti concreti contro Renzi, che li ricatta sulle poltrone: ogni giorno

Ma se questi segnali arrivassero?
Se davvero ci sono i numeri per un’alternativa all’Italicum, possiamo lavorare a una legge migliore, cominciando a farlo in commissione Affari costituzionali. Il nostro tavolo di confronto è quello. Noi abbiamo presentato un nostro testo molti mesi fa.

Anticorruzione: in Senato avevate votato i primi articoli, poi avete delegato la scelta al web e avete votato contro il testo. Non è contraddittorio?
Un conto è migliorare alcuni articoli, anche con emendamenti: un altro è il voto finale, che rappresenta un giudizio politico. Il testo definitivo era lontanissimo dal ddl Grasso, molto simile alle nostre proposte. Detto questo, non eravamo tutti d’accordo sul testo. E allora abbiamo dato la parola agli iscritti.

Avevate promesso di affidare a un ente terzo la certificazione delle votazioni sul blog.
Abbiamo contattato diverse società. Penso che si possa perfezionare tutto entro l’estate.

Luca De Carolis 
Il Fatto Quotidiano 07.04.2015

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