C’è qualcosa di strano nella memoria corta degli italiani. Si dimenticano tutto, ogni cosa gli scivola addosso, da Mafiacapitale, agli scandali di Expo e Mose, alla creazione di un partito con il concorso della mafia, a un parlamento incostituzionale. L’elenco è così lungo da mettere paura. Che Paese siamo? Viviamo per dimenticare in attesa di un altro scandalo e poi di un altro ancora, di una violazione palese della democrazia a un’altra, indignandoci, ma solo per qualche microsecondo. Un Paese piccolo borghese che tira a campare per paura di guardarsi allo specchio. E ogni scusa è buona per dimenticare ogni nefandezza. La memoria corta è una forma di autodifesa (meglio non sapere troppo, facciamoci i cazzi nostri) supportata dai media che “stanno” sulla notizia scomoda lo stretto necessario, e più la notizia è negativa per il Sistema, meno viene ripresa, anzi è spesso oscurata con metodo scientifico da notizie minori e senza alcuna importanza. “È la tua ultima occasione, se rinunci non ne avrai altre. Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant’è profonda la tana del bianconiglio. Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo. Niente di più.” Morpheus da Matrix. Gli italiani, ogni mattina, prendono la pillola blu nel caffelatte, leggendo il giornale, ascoltando la radio, guardando distrattamente la televisione. Escono di casa imbottiti di pillole blu, felici di vivere nel migliore dei mondi possibili, novelli Candido istruiti da Pangloss al guinzaglio del Potere.
“La nostra memoria è la nostra coerenza, la nostra ragione, il nostro sentimento, persino il nostro agire. Senza di essa non siamo nulla…“. Luis Buñuel, una citazione dal capitolo “Il marinaio perduto” di Oliver Sacks nel quale si tratta il caso di una persona con una memoria temporanea. Ricordava tutto, ma per un breve periodo, poi riavvolgeva il nastro. E quando capiva di aver dimenticato chi era e dove si trovava e che non aveva più 19 anni ma 39 entrava nel panico e resettava la realtà. Era impossibile provare a spiegargli la natura della sua malattia, la sindrome di Korsakoff (di cui egli non si rendeva assolutamente conto), perché avrebbe dimenticato tutto nel giro di pochi minuti. L’italiano è senza memoria e vive in un’Italia Felix. Se lo dice Renzie deve essere vero.