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De Luca, tre volte indagato. Ma lui si sente Kim Il-Sung

UN’ALTRA INCHIESTA PER IL SINDACO DI SALERNO ”IO SARÒ ETERNO” COME IL DITTATORE COREANO.

renzi_de lucaSalernò, c’est moi”. Vedrete che Vincenzo De Luca prima o poi dirà anche questo, “io sono Salerno” lo aveva già detto negli anni scorsi, meglio però la lingua di Luigi XIV, il re di Francia che instaurò la monarchia assoluta. Un campione di democrazia rispetto alle ambizioni del sindaco Pd di Salerno, capace di pronunciare l’altro ieri davanti a un gruppo di studenti una frase da far gelare il sangue: “Io sarò come il presidente Kim Il-Sung, eterno”. Il dittatore della Corea del Nord, un altro personaggino che aveva della democrazia un concetto tutto suo. Ma i dittatori godono di ogni impunità. De Luca no, e colleziona processi e avvisi di garanzia. L’ultimo è stato sfornato fresco ieri. Un terzo filone di inchiesta sui lavori che hanno sventrato un pezzo del lungomare di Salerno per rifare piazza della Libertà e spianare la strada alla realizzazione del mega complesso edilizio del Crescent. Dopo quello relativo al crollo della piazza e un altro sullo smaltimento del materiale di risulta, stavolta la Procura punta sulla variante da 8 milioni di euro del 2011. È servita a mettere una toppa a un problema idrogeologico, la presenza di acqua nel sottosuolo, attraversato da un torrente. Una cronista di giudiziaria momentaneamente senza collaborazioni, Angela Cappetta, ha tirato un buco ai quotidiani salernitani mettendo in rete sul proprio blog L’Altra Guancia il documento giudiziario. È indagata la giunta che ha approvato la delibera: il sindaco Vincenzo De Luca, il suo vice Eva Avossa e gli assessori dell’epoca, Alfonso Buonaiuto, Luca Cascone, Mimmo De Maio, Augusto De Pascale, Ermanno Guerra, Enzo Maraio e Franco Picarone.
 PRIMO CITTADINO e assessori rispondono di falso in atto pubblico. Gli interventi di impermeabilizzazione e di messa in sicurezza stabiliti con la delibera, sostiene il pm Antonio Cantarelli, sarebbero stati compiuti prima della variante. Gli indagati in totale sono 22, tra tecnici comunali e appaltatori, con accuse che comprendono il peculato e la turbativa d’asta. Ricapitolando: De Luca rischia tre anni di condanna per il project manager del termovalorizzatore, un rinvio a giudizio per il Crescent e altre noie giudiziarie per Piazza della Libertà. E vuole fare il Governatore della Campania. Ispirandosi a Kim Il-Sung.

di Vincenzo Iurillo
Il Fatto Quotidiano 17.10.2014

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