“Contributi versati dai lavoratori per la propria pensione che vengono giocati allegramente alla roulette della finanza speculativa. Una Fondazione comeEnasarco che prende i soldi di 250mila iscritti attivi, tra agenti di commercio e promotori finanziari, e li investe in fondi in paradisi fiscali, tra cui “Anthracite”, un’obbligazione strutturata garantita dalla fallita Lehman Brothers, che ha subito varie ristrutturazioni finanziarie tutte molto opache su cui aspettiamo risposta. Ma soprattutto, e qui starebbe la novità gravissima qualora la notizia risultasse vera, un Consiglio di amministrazione che non sarebbe stato informato di investimenti rischiosi operati dal management della cassa previdenziale privatizzata. Un ente che, da statuto, dovrebbe invece garantire il patrimonio per erogare le prestazioni previdenziali agli iscritti. Il Gruppo M5S alla Camera ha ricevuto da mittente anonimo una copia del verbale integrale della discussa seduta del Cda Enasarco del 7 febbraio 2013. Se queste pagine fossero autentiche, e chiediamo in tal senso lumi anche ai vertici della Fondazione, la denuncia lanciata quel giorno dall’ex vicepresidente dell’ente Andrea Pozzi sarebbe pesantissima e andrebbe ad avvalorare la tesi che sosteniamo da mesi, ovvero che il progetto FEROCE di dismissioni del patrimonio immobiliare dell’ente serva per coprire i buchi nel bilancio creati da investimenti finanziari disastrosi, sempre con i soldi dei contributi pensionistici. Pozzi, infatti, spiega che nel Cda del 20 dicembre 2012 era stata deliberata “l’approvazione e la ratifica dell’operato del presidente della Fondazione sugli investimenti” e relativa successiva ristrutturazione (perché in perdita) in alcuni fondi (denominati Athena) tramite veicolo residente alle Mauritius (paradiso fiscale in black list della Banca d’Italia): 70 milioni di euro. Peccato che in quel Cda di dicembre, secondo Pozzi, non fosse stato approvato “alcun punto all’ordine del giorno recante questo argomento”.
In quella data era stata sì consegnata un’informativa sulla ristrutturazione dell’investimento, ma il presidente della Fondazione aveva portato a votazione la relazione senza che ciò fosse previsto dall’Ordine del giorno e quindi “senza un’adeguata possibilità, per il Consiglio, di prendere una decisione consapevole”, aggiunge l’allora vicepresidente.
A questi 70 milioni si sommano quelle effettuate da Anthracite, per un totale di 185,8 milioni “ora svalutati a 155,5 milioni”, dice Pozzi nel verbale. Pozzi poi ribadisce che questi investimenti in finanza opaca hanno “abbondanti criticità” e che “non è mai stata data alcuna informativa al Consiglio di amministrazione fino alla seduta del 20 dicembre 2012”. Perché il Cda è stato tenuto all’oscuro di operazioni finanziarie così rischiose e importanti? Chi ha deciso quegli investimenti? Con quali scopi? La reputazione della Fondazione è a rischio, si legge ancora nel verbale, perché “gli investimenti in Athena sono destinati tramite un complicato meccanismo di veicolo finanziario e senza alcun controllo” da parte della Fondazione “nel finanziamento della ‘Time&Life’ di Raffaele Mincione, un finanziere con sede a Londra” (che ha puntato tra l’altro su Monte Paschi Siena) “con una perdita di 17,6 milioni su 40 investiti”. Di tutto questo, secondo Pozzi, il Cda Enasarco non ha saputo nulla per oltre un anno. Così come non è stato informato del fatto che all’inizio del 2012 la Fondazione “aveva ricevuto due finanziamenti dal Fondo ‘The Four Elements Pcc Athena Special Situation’ per evidenti ragioni di cassa”.
E’ normale che un ente previdenziale si faccia prestare i soldi da un fondo alle Mauritius per pagare le pensioni?
Vengono persino evocati gli investimenti da 65 milioni nei Fondi Algebris (che fa capo a Davide Serra, il finanziere amico di Renzie) e Globersel, precedenti la nomina di Pozzi, che sarebbero stati deliberati “senza coinvolgere il Consiglio di amministrazione e sono stati illegittimamente iscritti nella liquidità della Fondazione”. Il portafoglio di strumenti speculativi Enasarco è finito anche nel mirino dellaCovip, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione a cui come M5S abbiamo indirizzato una apposita interrrogazione attraverso i ministeri competenti. Pozzi, intanto, ha lasciato la Fondazione e ha lanciato l’allarme sui conti dell’ente. Da quel momento ha iniziato a denunciare minacce e intimidazioni.
Infine, cosa viene riportato nel verbale che interessa gli inquilini di Enasarco che come M5S seguiamo da mesi? Nel documento trova conferma tutto quello che gli inquilini da anni contestano a Enasarco. Infatti, sono riportate le gravissime dichiarazioni del direttore generale che, in tutta serenità, afferma: “…Enasarco ha effettuato la manutenzione sugli immobili solamente a rottura, ossia in presenza di una situazione di evidente necessità, comportando una situazione di degrado o fatiscenza di molti stabili (…) questi lavori interessano tutti gli immobili oggetto delle dismissioni…”.
Ma la cosa più grave riguarda il riferimento alla sostituzione dei divisori dei balconi in eternit di alcuni immobili a Roma: gli inquilini di questi stabili sapevano di aver “coabitato” con l’eternit? Da parecchio tempo il M5S segue da vicino la vicenda Enasarco e si batte con forza per la trasparenza e la sostenibilità degli investimenti delle casse previdenziali professionali. Noi diciamo basta alle speculazioni dei furbi sulla pelle dei cittadini.” M5S Camera