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Galleria Pavoncelli bis «I pugliesi rischiano di rimanere senz’acqua»

Roberto SabatelliBARI – Se “il prossimo 31 marzo” scadrà l’incarico del commissario straordinario per la realizzazione della galleria ‘Pavoncelli bis’, l’opera che sostituirà la vecchia galleria che dalle sorgenti del Caposele (Campania) porta in Puglia “un quarto della nostra risorsa idrica”, i pugliesi rischiano seriamente di rimanere senz’acqua”. Lo ha sottolineato il commissario straordinario dell’opera, Roberto Sabatelli, incontrando stamane i giornalisti a Bari.

Per Sabatelli, “l’unica soluzione per impedire l’interruzione dei lavori, è che si elimini l’articolo del milleproroghe”, approvato lo scorso 26 febbraio, “con cui si stabilisce, al 31 marzo 2014, la scadenza della figura del commissario il quale coincide con la stazione appaltante dei lavori”.

“Alcuni senatori – ha aggiunto – in sede di prima lettura del decreto milleproroghe avevano inserito, all’articolo 4, il comma 2 bis che ripristinava il termine di scadenza del commissariamento al 2016. Ma, in sede di conversione da parte della Camera dei deputati, è stato approvato un emendamento, presentato dal Movimento Cinque Stelle e dalla Lega Nord, che ha cassato il comma 2 bis, riportando al 31 marzo 2014 la scadenza del commissariamento”. Tutto questo, ha precisato, è avvenuto “senza che le Regioni interessate e il ministero delle Infrastrutture abbiano individuato l’ente che dovrebbe portare avanti l’opera”. Intanto, Sabatelli ieri ha incontrato il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, “che si è dimostrato disponibile a individuare una soluzione”. Tra queste Sabatelli ha proposto di “eliminare quell’articolo che stabilisce il termine del suo incarico”. Altrimenti, sottolinea, “con la sospensione dei lavori, dal primo aprile scatterebbero le spese per la messa in sicurezza del cantiere, per il risarcimento dei danni all’impresa, per la cassa integrazione che deriverebbe dalla sospensione dei lavori, oltre alla perdita dei soldi già investiti finora, per un costo complessivo di 100 milioni di euro”.

Infine, Sabatelli ha ricordato che “la vecchia Pavoncelli rischia di vivere, tra non molto, gli effetti di un nuovo terremoto”, come quello in Irpinia del 1980, in seguito al quale si decise di realizzare una nuova condotta parallela alla prima che fu danneggiata dal sisma. Il costo iniziale dell’opera, i cui lavori sono partiti “nel 1988, era di 90 miliardi di lire ma oggi è lievitato a 163 milioni di euro”.

 Redazione

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