È la regione più piccola d’Italia, racchiusa dalle montagne e spesso dimenticata, con un ventesimo degli abitanti di Roma. Eppure, la Valle d’Aosta è anche la regione italiana con il minor impatto ambientale per la produzione di energia elettrica. “Secondo le statistiche Terna- GSE, l’energia elettrica sul territorio regionale ègenerata, al 2011, per circa il 99,2% da impianti idroelettrici e per il restante 0,8% da altri impianti, principalmente fotovoltaici. Circa il 65% dell’energia elettrica annualmente prodotta in Valle d’Aosta può essere considerata ceduta alla rete elettrica nazionale, perché eccede il fabbisogno regionale”, spiega Tamara Cappellari, responsabile Pianificazione ed efficienza energetica della Regione.
Oggi le centrali idroelettriche sono in tutto 87, per una potenza netta di quasi 900 MW: “Le prime risalgono alla fine del 1800-inizio del 1900, mentre la maggior parte sono state costruite durante tutto il corso del 1900 e, in misura minore, negli anni 2000”. Un patrimonio fondamentale per arrivare a coprire la totalità del fabbisogno elettrico con fonti rinnovabili. Un obiettivo raggiunto, continua Cappellari, “grazie all’utilizzo responsabile delle risorse naturali presenti nella regione, nel rispetto delle caratteristiche di un territorio di montagna per il quale l’ambiente costituisce un valore fondamentale per la propria economia e per la qualità della vita. Oggi, l’attività prosegue nel rispetto degli obiettivi nazionali di burden sharing per aumentare la produzione complessiva di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili rispettando la quota stabilita per la regione al 2020”.
Ma se le risorse naturali hanno spianato la strada, un ruolo importante lo hanno giocato in questi anni anche le politiche e la sensibilità delle amministrazioni locali. “A partire dagli anni ’90, la Valle d’Aosta ha attivato una serie di leggi regionali per la promozione delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico. In particolare, con la legge 3/2006, è stato dato un forte impulso allo sviluppo di tali iniziative virtuose nel settore residenziale, tramite l’incentivazione di cappotti, serramenti ad alta efficienza, installazione di fonti rinnovabili e sostituzione di caldaie. Successivamente, la Regione ha istituito un proprio sistema di certificazione energetica, denominato Beauclimat e ha finanziato gli audit energetici sugli edifici degli enti locali grazie ai fondi POR/FESR, al fine di conoscere la qualità energetica del patrimonio edilizio e indirizzare i necessari interventi migliorativi”, continua Tamara Cappellari.
Nel 2012, con la legge 26, la Regione ha anche disposto l’erogazione di incentivi per la promozione delle fonti rinnovabili: è previsto un contributo in conto capitale da un minimo di 500 euro a un massimo di 35.00 euro per l’integrazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile in edifici esistenti o per la costruzione di edifici ad alte prestazioni energetiche e ambientali. Sempre l’anno scorso, la Regione ha dato vita a un bando per sostenere, attraverso un contributo del 60% in conto capitale, la realizzazione di piccoli impianti fotovoltaici o a biomasse nelle aziende agricole.
Nel 2006 è stato anche istituito una speciale agenzia di supporto alla programmazione enrgetico-ambientale: “Il Centro Osservazione e attività sull’energia nasce con l’obiettivo di assicurare conoscenze ed analisi adeguate ad un’efficace programmazione di settore nel campo energetico”. Il Coa gestisce il sistema di certificazione Beauclimat, assiste gli enti locali nell’attuazione di interventi per il risparmio energetico, monitora l’applicazione del Piano Energetico Ambientale Regionale e l’andamento del sistema energetico regionale. Il Centro si occupa anche dello Sportello Info Energia Chez Nous, nato per offrire un servizio di informazione gratuito rivolto a privati, enti pubblici, imprese, progettisti, installatori, promuovendo “la divulgazione e l’informazione aggiornata e puntuale sui principali argomenti del settore energetico, in particolare sulla normativa, nazionale e regionale, gli adempimenti amministrativi per la certificazione energetica, i contributi e le agevolazioni”.
Tra i Comuni più virtuosi della regione c’è Morgex, che insieme a Pollein figura anche nella lista dei comuni 100% rinnovabili stilata da Legambiente. Nel piccolo paese della Valdigne, l’amministrazione comunale, si legge nel rapporti Comuni rinnovabili 2013, ha da poco realizzato un “campo solare termico sul tetto delle scuole medie, con un investimento di circa 200.000 euro, che permetterà di coprire l’intero fabbisogno di acqua calda sanitaria delle strutture scolastiche e contribuirà ad alimentare la rete di teleriscaldamento. Inoltre, “nell’ambito del progetto“Villages Durables”, nel quadro del Piano Integrato Transfrontaliero Espace MontBlanc a valere sul programma europeo ALCOTRA, il Comune di Morgex sta ultimando la creazione del primo catasto solare di un comune montano di piccole dimensioni”. L’obiettivo è rendere disponibili i valori di potenziale energetico delle coperture degli edifici esistenti sul territorio comunale per valutare l’economicità dell’installazione di un impianto fotovolatico o solare termico e invogliare i cittadini a dotarsi di pannelli solari.
Veronica Ulivieri
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