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Acqua, Caposele in affanno

delibera_acquacomuneIl comune emette l’ordinanza di limitazione del consumo delle risorse. Disposta la chiusura giornaliera dei tronchi degli acquedotti rurali
Il vertice istituzionale sull’emergenza idrica, svoltosi martedì scorso, in Prefettura ad Avellino, se da un lato ha consegnato segnali di schiarita per i pozzi di Montoro, dall’altro ha consegnato un dato drammatico sulle risorse idriche disponibili in Irpinia. Il presidente dell’Alto Calore Lello De Stefano aveva rappresentato al tavolo tecnico la <<drammaticità della situazione idrica irpina. Un dato negativo che trova conferma nell’ordinanza emessa ieri dal comune di Caposele, patria indiscussa dell’acqua nel Mezzogiorno. Tramite le sorgenti del fiume Sele l’Irpinia disseta la Puglia con ben 6000 litri al secondo. Il Pasquale Farinaprovvedimento varato dal comune altirpino prevede una limitazione del consumo di acqua potabile. Nello specifico viene disposta agli utenti di “utilizzare l’acqua solo per uso potabile ed igienico, ma viene anche ordinata la chiusura giornaliera dei tronchi degli acquedotti rurali che alimentano le contrade Boiara, San Vito, Palmenta, Diomartino, San Biagio, Buoninventre e zone collegate”. La chiusura dei tronchi degli acquedotti sarà articolata secondo orari ben precisi: Valle delle Mole – Boiara dalle 22,30 alle 06.00, poi Palmenta-San Vito e Diomartino e zone collegate dalle ore 23.00 alle 6.00 ed infine Buoninventre e zone collegate dalle ore 23.30 alle 7.00. Ma non finisce qui. L’ordinanza prevede che “in casi di particolare emergenza si provvederà alla chiusura dei tronchi per consentire anche in orari diversi di fornire i volumi di acqua che occorrono al riempimento delle vasche nei sorgenti_internoserbatoi. Intanto la carenza idrica colpisce quasi tutta l’Irpinia. Moltissimi comuni irpini interessati da chiusure idriche notturne, dalle 22 alle 6 del mattino successivo nella maggior parte dei casi, anche se aumentano le segnalazioni di chiusura già alle 18 del pomeriggio soprattutto nei comuni di Monteforte Irpino, Montoro e Mercogliano. Non va meglio nella città di Avellino, la zona di San Tommaso e Bellizzi Irpino sono le più tartassate, ma anche la frazione Picarelli è stata spesso oggetto di mancanza d’acqua. I problemi di fondo che determinano la paradossale carenza d’acqua in Irpinia ricca di risorse al punto da approvvigionare sia la Puglia che Napoli sono noti. Nel sistema idrico mancano 500 litri al secondo, quelli cioè, che la Regione Puglia si ostina a non concedere dagli impianti irpini di Cassano”.
E sull’emergenza idrica in atto in Irpinia il deputato Angelo D’Agostino ha inviato una lettera ai Presidenti di Campania e Puglia, Vincenzo De Luca e Michele Emiliano <<L’Irpinia è a secco pur essendo il maggior bacino idrico del Mezzogiorno. E’ un paradosso intollerabile che tutti riconoscono, ma che ancora non trova soluzione nonostante si riproponga da ormai troppo tempo. E’ giunto il momento di rivedere – scrive D’Agostino – gli accordi tra Campania e Puglia sulla distribuzione delle nostre acque e trovare le risorse per l’ammodernamento delle reti. Infine, va ribadita alla Regione l’esigenza di finanziamenti per l’ammodernamento delle reti. L’ho fatto in tempi non sospetti e lo faccio nuovamente ora che siamo un’altra volta in piena emergenza>>.
Michele Della Rocca
Il Quotidiano del Sud 15.06.2016

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