L’aspirante Governatore dei 5 Stelle: “La bonifica è prioritaria”, la Regione non ha fatto nulla”.
Esproprio del sito, fondi per la bonifica e screening sanitario sui residenti: tutto entro un anno. Per Valeria Ciarambino, candidata a presidente della Regione Campania per il Movimento Cinque Stelle, “la bonifica dell’ex Isochimica è possibile”. Anzi, “è una priorità”.
Accompagnata dal deputato pentastellato Carlo Sibilia, ieri, ha visitato personalmente la fabbrica killer di Borgo Ferrovia, annunciando un piano in poche mosse per voltare finalmente pagina. Con l’aiuto di alcuni attivisti, ha interrato una pianta fitodepurante nella collina circostante: “Siamo qui – ha detto -per accendere i fari su di un disastro ambientale della nostra terra, di cui si attende la bonifica da 30 anni”. Per la candidata, è giunto il momento di fare sul serio: “Il gesto della pianta – ha chiarito – è del tutto simbolico. La fitodepurazione è uno dei metodi per la bonifica dei territori, ma certamente non è la risposta per questo luogo, dove pare siano state interrate 20 mila tonnellate di amianto”.
A fronte dell’immobilismo fatto registrare dalle amministrazioni comunali e regionali che si sono succedute, al punto che nessuno degli aspetti salienti dell’intricata vicenda appare risolto, la candidata ha risposto allo scetticismo degli esponenti dei comitati per la bonifica con una ricetta chiara: ” Come Regione, esproprieremo quest’area per farla diventare di proprietà di Palazzo Santa Lucia. Individueremo, nell’arco di un anno, fondi per risolvere il problema delle bonifiche e avviare gli screening sui residenti”. Parallelamente, la deputazione nazionale lavorerà in Parlamento “per dichiarare il sito di interesse nazionale”. Automatico, il j’accuse alla giunta Caldoro: ” A gennaio – ricorda l’aspirante governatrice – la Regione ha stanziato 1,6 milioni per la bonifica. Una cifra assolutamente insufficiente. Ne servono almeno 8, senza contare il trasporto di questi rifiuti speciali alla discarica più vicina, individuata ad Ortona”. Secondo Ciarambino, tuttavia, le risorse ci sono eccome. Il Movimento Cinque Stelle conta di rinvenirle tagliando i costi e gli sprechi della politica regionale. “Abbiamo fatto un conto della serva semplicissimo: dal dimezzamento degli stipendi di consiglieri e giunta, delle consulenze d’oro, delle 740 auto blu, e dal tetto agli stipendi dei dirigenti pubblici, recupereremo 40 milioni in un anno. Si tratta di una questione di priorità politica”. Se i numeri tornassero, dunque, di bonifiche se ne potrebbero fare 5. Di qui, l’ultimo affondo a Caldoro: ” Spende 23 milioni per spot pubblicitari e 4,5 per le società sportive, mentre qui ci sono 27 fibre d’amianto per litro d’aria. sono quelle che fanno venire il tumore ai nostri cittadini”.
Al netto della dirompente vicenda Isochimica, comunque, il ragionamento dei grillini riguarda nel complesso “il disastro ambientale della campania”. Che fine hanno fatto – si è chiesta Ciarambino – le 2500 firme raccolte nell’ambito dell’iniziativa “Stop al Biocidio nella Valle del Sabato”? Il Parlamentare Carlo Sibilia ha mostrato la risposta giunta in Prefettura, lo scorso 11 maggio, da Asl e Arpac. “Il termine dell’attivazione del registro tumori da noi richiesto – ha riportato – è previsto per il 2018. Vuol dire che ci stiamo ancora chiedendo se debba essere attivato o meno”. Il deputato è stato netto: “L’ Isochimica è solo un simbolo. Da qui scaturiscono tumori che hanno un nome, mesotelioma pleurico, e un indirizzo, quello di Borgo Ferrovia. Ma non è solo questa l’emergenza ambientale in Irpinia”. Sibilia ha citato “l’inquinamento da tetracloroetilene nei pozzi di Montoro”. Tutto a danno delle imprese: “queste emergenze – ha concluso – fanno chiudere le aziende, 394 solo negli ultimi 3 mesi. Ecco la dimensione del disastro ambientale collegato all’economia”.
Flavio Coppola
Il Mattino di Avellino 16.05.2015