Da oggi Silvio Berlusconi governa di nuovo l’Italia. La sua riabilitazione è avvenuta ad opera del premier Matteo Renzi e di quel Patto del Nazareno che ha imposto all’Aula del Senato le sue direttive sulla legge elettorale. Renzi e Berlusconi dettano le regole, l’Aula di Palazzo Madama abbassa la testa e ubbidisce.
Il cavallo di Troia per imporre la linea del Nazareno è un emendamento del senatore PD Stefano Esposito, che ripropone la legge elettorale così come concordata punto per punto da Renzi e Berlusconi e che in un colpo solo spazza via tutti gli emendamenti, facendo decadere di fatto ogni possibilità di modificare il cuore della legge.
Più che un emendamento, è un vero e proprio ‘pizzino’ che contiene un referendum sul Patto del Nazareno: ‘volete ubbidire, volete abbassare la testa?‘. Dentro ci sono il premio di maggioranza alla lista che supera il 40% dei voti, la soglia unica di sbarramento del 3% e soprattutto i 100 capilista bloccati. L’Aula cede al ricatto e approva l’emendamento che salva l’Italicum.
Basta andare a vedere in dettaglio i numeri della votazione – 175 sì, 2 astenuti e 110 no, di cui 22 del Pd – per capire che oggi è nata una nuova maggioranza: nonostante il voto contrario della minoranza Dem, infatti, l’emendamento viene approvato ugualmente grazie ai voti determinanti di Forza Italia, giunta in soccorso di un Pd ormai imploso.
Il Patto del Nazareno è ormai un partito politico, Silvio Berlusconi ne è il leader, di fatto riabilitato nonostante la condanna, e oggi governa nuovamente il Paese e potrà giocare un ruolo determinante per l’elezione del prossimo presidente della Repubblica.
Oggi abbiamo assistito a una pagina vergognosa, un colpo di mano che toglie ai cittadini la possibilità di avere una legge elettorale con le preferenze e di potersi scegliere i propri rappresentanti, come la Consulta ha invitato a fare.
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