Al peggio non c’è mai fine. Con la dissennata Legge di Stabilità varata dal governo Renzi, infatti, scopriamo che sta per arrivare una vera e propria mazzata per i disoccupati cronici ovvero i cosiddetti disoccupati di lunga durata che sono alla ricerca di lavoro da almeno 24 mesi e che a pagarne le conseguenze più pesanti saranno soprattutto le regioni del Mezzogiorno.
I disoccupati di lunga durata rappresentano oltre la metà dei disoccupati in Italia e costituiscono il vero problema del mercato del lavoro: una categoria di invisibili che, col trascorrere del tempo, senza adeguati programmi di orientamento, aggiornamento e formazione, fa sempre più fatica a risollevarsi. A rilevare tale circostanza è stato l’ultimo rapporto OCSE, che ha fatto presente che la persistenza di alti livelli di disoccupazione si è tradotta in un aumento della disoccupazione strutturale, ovvero, della disoccupazione di lunga durata.
Con l’introduzione dell’art. 12 comma 2 della Legge di Stabilità, il governo Renzi sopprime dal prossimo gennaio 2015 gli sgravi contributivi di cui all’art. 8 comma 9 della legge 29 dicembre 1990 n. 407. Questa legge sino ad oggi è stata essenziale per i disoccupati di lunga durata, un pilastro basilare per l’occupazione soprattutto nella zona del Mezzogiorno dove le imprese che assumono disoccupati alla ricerca d’impiego da oltre 2 anni godono di uno sgravio contributivo pari al 100% per un periodo di 36 mesi. Ma è fondamentale anche nel resto d’Italia dove lo sgravio è pari al 50% .
Mentre la legge n. 407 non contempla limitazioni di sgravio, nemmeno temporali, la nuova norma proposta dal governo prevede uno sgravio massimo annuo di 8.060 euro limitato temporalmente ai contratti che verranno sottoscritti entro il 31 dicembre 2015. Nulla sarà previsto per il futuro.
Tra l’altro, la Legge di Stabilità cancella anche gli sgravi per i contributi INAIL, che con la nuova regolamentazione dovranno essere pagati interamente sin da subito.
La soppressione messa in pratica dal Governo comporterà senza ombra di dubbio gravi ripercussioni per l’occupazione di una categoria già fortemente penalizzata e soprattutto andrà a colpire doppiamente il Mezzogiorno poiché in questa zona non solo non ci saranno più gli incentivi per le assunzioni previste dalla legge 407/1990, ma verrà tolto anche 1 miliardo ai Fondi di rotazione previsti dalla legge 183/1987 destinato ai programmi operativi della Puglia, Campania e Sicilia.
E’ chiaro, quindi, che il Mezzogiorno – dove l’occupazione è del 21,7% rispetto al 12,6 % della media nazionale – sarà la zona maggiormente colpita dalle riforme di questo Governo.
Il Movimento 5 Stelle, alla luce dell’insostenibile crisi economica e della disoccupazione cronica che riguarda ormai indistintamente Nord e Sud del Paese, difenderà ad oltranza la legge n. 407/1990. In particolare, proporremo l’estensione dello sgravio del 100% anche alle imprese del Nord: solo così si può risolvere il problema della disoccupazione strutturale di cui soffre il Paese. Il governo Renzi, invece, dimostra ogni giorno di più di non essere in grado di dare risposte alle vere necessità del Paese.
M5S Parlamento