L’Isis è il più grave pericolo che si è presentato all’occidente negli ultimi anni. Già dal nome (Califfato islamico dell’Iraq e del Levante), si capisce che la loro intenzione non è conquistare semplicemente l’Iraq, ma spazi molto più ampi. Nell’Isis non confluiscono solo combattenti Iracheni o siriani, ma anche somali (Al-Shabaab somali) e guerriglieri del delta del Niger. Insomma, tutta una parte del radicalismo islamico. Inoltre, si lega idealmente ad altre manifestazioni anti occidentali. Ed anche se attualmente lo scontro sembra essere tra sunniti e sciiti, il loro vero obiettivo è l’occidente, cioè costruire una base molto ampia. Ovvero fare quello che si diceva volesse fare Bin Laden – ammesso che Bin Laden sia mai esistito (nel senso classico del termine) -, un punto da cui partire per poi dare battaglia frontale a tutto l’occidente. Questo mi pare che non sia stato capito ancora dai leader occidentali, né dai media occidentali. Oltretutto quelli dell’Isis sono combattenti estremamente motivati, coraggiosi, abili, che si battono sul territorio e l’occidente non ha i mezzi perché questa non è gente che si può combattere semplicemente con i droni o con gli aerei, tanto è vero che è stato chiesto aiuto all’Iran perché l’Iran può combattere sul campo, mentre gli occidentali non sono più in grado di combattere sul campo, non hanno proprio la forza morale per farlo. Il capo di questo Isis ha detto: “Vogliamo conquistare Roma”, è una iperbole, vero. Ma è anche una dichiarazione di guerra al mondo occidentale. Non credo che in un’ipotetica guerra all’occidente l’Italia sarebbe la prima. Di certo se questi si decidono a fare terrorismo internazionale sono incontenibili, perché hanno uomini che si fanno saltare in aria e in occidente gli obiettivi sensibili sono talmente ampi che non li puoi controllare tutti! Inoltre molti combattenti del califfato vengono dall’Europa. Sono quasi sempre musulmani, ma sono cittadini di varie nazioni europee: italiani, ma anche inglesi, francesi. E non c’è modo di fermarli. C’è il rischio della guerra asimmetrica, cioè da una parte hai queste potenze con mezzi straordinari. Ma tutto ciò fomenta il terrorismo, perché il terrorismo è l’unico modo per combattere queste forze. E il terrorismo spesso vuol dire kamikaze, ed è appunto questo il rischio che corre l’occidente, che peraltro corre per sua responsabilità, perché non dimentichiamo che l’attacco all’Iraq del 2003 ha creato queste situazioni. Prima ancora l’attacco all’Afghanistan, che è stata una vera follia, perché gli afgani si interessano solo del loro paese, quindi non sono mai usciti da lì, non hanno portato né terrorismo né altro fuori dall’Afghanistan. Questa repressione del mondo afgano è fra le ragioni che hanno fatto proliferare tutte queste altre cose.
A loro interessa Mosul perché è un centro petrolifero, perché non hanno solo finanziamenti da vari paesi, ma si autofinanziano, hanno preso le armi di questo pseudo esercito iracheno messo insieme dagli americani in funzione di questo fantoccio, che è il Presidente dell’Iraq Al- Maliki. Questi si sono squagliati immediatamente, ma nessuno ha voglia di combattere e quindi hanno preso le armi, gli armamenti e tutto quanto. Non attaccheranno i curdi per due motivi, uno che non gli interessano i Curdi, e poi perché i curdi hanno i mezzi per difendersi sul terreno, perché sono combattenti famosi per la loro valentia. Quindi evitano di accattare il Kurdistan. Non è quello che gli interessa, quello che gli interessa alla fine è l’Occidente. E’ evidente che per il momento c’è questa battaglia tra islamici sunniti e islamici sciiti, ma a mio avviso è una cosa temporanea. Alla fine si metteranno d’accordo, perché il nemico nemico unico è l’Occidente. Boko Haram, che sta da un’altra parte, esprime bene che cosa pensano in generale questi radicali islamici, perché letteralmente vuol dire l’educazione occidentale è peccato. Perciò credo che alla fine si uniranno. I loro punti di vista sono due: uno è quello religioso, l’altro è storico. L’occidente come colonizzatore, violentatore dei loro valori. Vedono quindi l’occidente come occupante economico, come disgregatore delle loro culture, non solo religiose, ma anche tradizionali. L’occidente non ha un collante di nessun tipo, non solo non ha valori religiosi, è anche senza valori. Faccio un esempio estremo, questi si fanno saltare in aria, qui non c’è nessuno disposto a tagliarsi un dito per difendere i cosiddetti valori occidentali, che non esistono. Non è un valore passare dalla Porsche alla BMW. Il consumismo ha deprivato di ogni valore, di ogni tensione morale e etica. Questa è la vera debolezza dell’occidente. Quindi può essere super armato quanto vuoi, ma non ha più gente disposta a combattere.