“E’ ormai l’allegoria della precarietà e degli schiavi moderni. Quel luogo di lavoro, cuffiette e microfono, in cui si entra magari con l’idea di avere un part-time che durerà soltanto qualche mese e nel quale poi, invece, si rimane impigliati per anni, invecchiando al telefono con una famiglia alle spalle da mantenere. Una volta il […]