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Fiume Calore senza acqua, l’appello di Aquino

Fiume Calore“Alto Calore chieda più acqua all’Aqp in occasione dell’accordo di programma sulla Pavoncelli”

La secca del fiume Calore in questi giorni è sotto gli occhi di tutti. Moria di pesci e acqua quasi assente in alcuni punti dell’alveo sono stati segnalati la settimana scorsa dall’Associazione Accademia Kronos. In particolare il fenomeno è molto evidente nei pressi della Cascata della Lavandaia, nella parte bassa di Montella.
Ma qual è la causa? Ci rivolgiamo all’idrogeologo Sabino Aquino per saperne di più: <<Tutto sta nella mancanza di precipitazioni>>. Il Calore infatti, come tanti fiumi dell’Appennino, è di natura carsica. A ricaricare il suo letto sono soprattutto le piogge: <<Se la stagione invernale appena iniziata non ‘recupera’, avremo grossi problemi di approvvigionamento idrico questa estate>> dice l’esperto.
Conosciamo tutti il paradosso tutto altirpino: essere una delle terre più ricche di acqua d’Europa e, nonostante questo, vedersela mancare in alcuni paesi tra giugno e agosto. L’anno scorso è andata meglio, ma, di fronte alle bizze del tempo, il rischio per il 2017 sembra molto alto.
Da qui però Aquino parte per fare una proposta. Iniziando da un concetto. Alcune sorgenti che un Sabino-Aquinotempo alimentavano il Calore, proprio tra le montagne montellesi, sono state captate per uso potabile. In tutto, parliamo di 110 litri al secondo (l/s). Ora, a qualche chilometro, a Cassano Irpino, Polletina, Bagno della Regina e altre ‘producono’ invece circa 2000 l/s di acqua. Gran parte però, come risaputo, va in Puglia attraverso l’Acquedotto Pugliese. Qui, come deciso negli anni ’50, all’Alto Calore restano soltanto circa 600 l/s di acqua: <<Si Ponte della Lavandaiapotrebbe fare così: l’AqP concede, oltre ai 600, altri 200 l/s in più all’azienda irpina. Così da ‘liberare’ i 110 l/s captati a Montella, che andrebbero quindi ad alimentare nuovamente il fiume Calore>> Di fatto, risolvendo il problema magra, quello manifestatosi in questi giorni.
Occasione per questi ‘litri in più’? Secondo Aquino, l’accordo di programma che Alto Calore e AqP dovranno stipulare quando la costruenda Galleria Pavoncelli Bis sarà terminata ( il Commissario Sabatelli ci ha detto entro il 2017, anche a causa di problemi negli scavi). Il geologo, allora presidente del Parco dei Monti Picentini, si oppose al nuovo tracciato delle acque, ritenendolo poco utile. Ma, soprattutto, pericoloso per il deflusso minimo vitale di un altro fiume, il Sele, poiché la nuova galleria ha una portata superiore. Tribunale delle Acque e Cassazione gli diedero in un primo momento ragione. Poi, il governo Berlusconi, dichiarandola ‘di emergenza’, ne blindò invece la realizzazione.

Redazione
Il Quotidiano del Sud 22.12.2016

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