Sul presunto incremento di sostanze nell’acqua, la parola a Cione
Sul presunto incremento incontrollato di cloro nelle acque caposelesi arrivano le considerazioni del capogruppo di minoranza Antonio Cione. Ieri infatti l’ex assessore Salvatore Conforti e gli attivisti del Movimento 5 Stelle hanno sollevato la questione, chiedendo lumi al sindaco Pasquale Farina. Per ora, però, dall’amministrazione un secco no comment sulla vicenda. Che se ne porta dietro tante altre, Pavoncelli Bis e Convenzione con Acquedotto Pugliese (AQP) su tutte. <<Una questione non recente>> commenta Cione. Anche nel 2015 alcuni interventi di esponenti e gruppi politici locali lo hanno sottolineato. Il consigliere cita anche una lettera dell’allora assessore Ettore Spatola in cui si richiedeva la pubblicazione delle analisi delle acque. Da allora infatti sul sito del comune le analisi ci sono. L’ultima pubblicata in ordine di tempo però fa riferimento a un campione prelevato a inizio ottobre, comunque risultato pienamente conforme alla norma. <<La cosa assurda per noi è utilizzare ancora acqua di Cassano e non delle Sorgenti di Caposele>> spiega Cione. L’AQP pare non sia più intenzionato a spendere i soldi per sollevare le acque della sorgente Sanità. Quelle di Cassano, essendo di ‘sfioro’, naturalmente subiscono la cloratura: <<Qualche volta però pare si abbiano accumuli superiori alla norma. Fatta la clorazione, l’acqua va nelle vasche di decantazione, ma siamo tra i primi a riceverla. Da qui probabilmente la ciclicità dell’evento>>. Nel 2011, alcune analisi da parte dell’ASL, certificarono già, dice Cione, accumuli di cloro superiori alla norma. In effetti, alcuni anni fa i caposelesi hanno bevuto acqua ‘propria’: l’AQP si mosse fornendo alcune pompe di sollevamento. Ma per problemi tecnici si dovette ritornare a quella di Cassano. Una questione che è andata per la maggiore in paese. Poi, Nichi Vendola e la nuova convenzione con AQP del 2012 firmata dall’amministrazione: <<Allora il comune non si è fatto riconoscere nemmeno un bicchiere d’acqua gratuito, in cambio di 1,3 milioni di euro, da scalare su quello che i cittadini consumano e in base a percentuali progressivamente più basse>>. Per Cione, è vero, il comune ha ceduto i diritti di derivazione ad AQP, che quindi gestisce quella parte di acqua. Manca però ancora la firma dell’accordo di programma quando tra regione Campania e Puglia. Poi, un altro aspetto: tra ottobre 2015 e inizio gennaio 2016 l’acqua bevuta in paese è stata proprio quella di Caposele, <<perché il flusso che proveniva da Cassano ostruiva il qualche modo i lavori per la centrale idroelettrica collegata alla Pavoncelli Bis. Andando a prender l’acqua nell’unico fontanino messo a disposizione da AQP sono venuto a sapere che eravamo ritornati a quella della Pollentina>>. Una situazione quindi ingarbugliata. Intanto il circolo Arcobaleno, come ci spiega il consigliere Lorenzo Melillo, ha organizzato un incontro per sabato alle 18 invitando praticamente tutta la società civile e, ovviamente, l’amministrazione, proprio per discutere di tutte queste tematiche scottanti.
Redazione
Il Quotidiano del Sud 03.02.2016